Comunità di S.Egidio


 

02/07/2001


Qorbanali, afgano di montagna, ora � �mediatore culturale�
Con altri 500 immigrati ieri si � diplomato dopo un anno di corso presso la Comunit� di Sant�Egidio

 

� scappato dalle montagne dell�Afghanistan, dove militava nella resistenza che lotta contro il governo di Kabul. Per giustificare la sua scomparsa, la famiglia � stata costretta a dire che era morto. Ha impiegato sei mesi per arrivare a Roma, ma dopo due anni parla un italiano quasi perfetto e ieri ha ottenuto il diploma come �mediatore culturale�. Si chiama Qorbanali, ha 23 anni e una vaga somiglianza con Bruce Lee, capelli neri lisci con la riga di lato. � tra gli oltre 500 ragazzi e ragazze che hanno imparato l�italiano nei corsi riconosciuti dal ministero della Pubblica Istruzione, organizzati dalla Comunit� di Sant�Egidio. Ieri pomeriggio, nella sede in via della Paglia, c�� stata la festa per la consegna dei diplomi. Quaranta giovani, tra cui Qorbanali, hanno studiato diritto internazionale, letteratura italiana, psicologia, storia dell�arte e altre cinque materie per diventare infine �mediatori culturali�.

Un crogiolo di razze, lingue, etnie e religioni si mescolano nel giardino interno della Comunit�: cinesi, polacchi, senegalesi, ucraini, peruviani, libanesi, marocchini, indiani e albanesi siedono come scolari disciplinati, in attesa di essere chiamati sul palco per ritirare l�attestato. E poco importa se i voti non solo alti. �Da clandestino e senza una lira - ricorda lo studente afgano - sono stato costretto a dormire in strada per settimane. Poi, tramite due ragazzi persiani, ho chiesto e ottenuto il riconoscimento di rifugiato politico�.

Con i documenti in regola, l�aiuto della Comunit� di Sant�Egidio e un lavoro, al Centro carni in via Togliatti, la vita � cambiata: �Ho affittato un appartamento - osserva -. Dopo "mucca pazza" ho perso il lavoro, e da marzo faccio il mediatore culturale, figura importante per dare una mano agli extracomunitari che arrivano in Italia�. Ha tanti amici e dice di stare molto bene nella Capitale, ma ha nostalgia della sua famiglia: da quasi tre anni non la vede. �Alla gente non piace emigrare - conclude Qorbanali con amarezza -. Se si lasciano patria e affetti ci sono problemi economici o politici: non � una scelta, � un obbligo�.

Francesco Di Frischia