Comunità di S.Egidio


 

08/07/2001

Erano tremila ieri a Genova.
E altre 30 realt� hanno aderito nelle ultime ore

�Parola d'ordine: responsabilit�
Associazioni cattoliche consegnano il �manifesto� al governo

 

Parola d'ordine: responsabilit�. La nostra, la vostra. La responsabilit� di tutti nei confronti di ciascuno. � un refrain virtuoso quello che risuona tra le nobili quinte di un Teatro Carlo Felice rigurgitante di giovani, ma anche tanti adulti. Saranno quasi tremila, seduti sotto la grande Immagine del �Cristo campesino�, il crocifisso cileno che il 20 e 21 luglio sar� esposto a Sant'Antonio a Boccadasse, dove chi vorr� potr� pregare e digiunare perch�, come scrivono gli organizzatori, sia allontanato il �demone del debito�. Responsabilit�. Non era mai accaduto prima, almeno in queste proporzioni.

Una quarantina di realt� diverse del polimorfo mondo cattolico, dalle associazioni ai movimenti, dai missionari al volontariato, si trovano insieme, elaborano un manifesto, decidono di uscire allo scoperto. E almeno altre trenta realt� nelle ultime ore chiamano dando la loro adesione. Per dire: ci sentiamo provocati, tutti insieme, e insieme ci sentiamo responsabili. Si trovano a Genova due settimane prima del G8. Per evitare confusione. Per non correre il rischio di finire stritolati nelle spire di una cronaca che, Dio non voglia, potrebbe essere tutta presa dalla narrazione di scontri e incidenti, altro che povert�, debito, diritto alla salute, democrazia.

Responsabili. Come Monica Espinoza di Rete Jubileo 2000, Ecuador. Che cosa possiamo aspettarci dall'America Latina, solo zapatisti arrabbiati? No: �Il G8 � una grossa opportunit� - afferma - ed anche la globalizzazione � una porta aperta, dipende da come la utilizzeremo�. Filomeno Lopes della Guinea Bissau spiega qual � la globalizzazione che non gli piace, quella �sbarcata nei nostri porti con una risposta esclusivamente mercantile, la globalizzazione intesa come �extra mercatum nulla salus�, avente per fondamento l'arte di vincere senza avere ragione�. Responsabili e con la memoria lunga di padre Francesco Bernardi, missionario della Consolata, che ricorda come gi� 14 anni fa il cardinale brasiliano Arns parlasse dell'insostenibilit� del debito e della necessit� della sua cancellazione.

I leader delle associazioni hanno un obiettivo chiaro: essere propositivi, non demolitori; senza per� fare sconti; e inchiodando tutti, a partire da se stessi, alle proprie responsabilit�. Sergio Marelli (Focsiv): �Sar� fondamentale verificare quanto la considerazione dei problemi globali corrisponda anche a un'etica della responsabilit�, pena l'ingovernabilit� del futuro del pianeta�. Marelli in fondo chiede una sola cosa ai G8: �Una maggiore giustizia sociale�. E cita la �Sollecitudo rei socialis� (38): �La determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune, ossia il bene di tutti e di ciascuno, perch� tutti siano veramente responsabili di tutti�.

Gli fa eco Luigi Bobba (Acli): �Siamo qui per questo. Perch�, insieme al Papa e ai nostri vescovi, vogliamo dire a modo nostro che questa societ� globale non ha futuro se ognuno di noi, a cominciare dai potenti della terra, non ci assumiamo le nostre responsabilit�. Che vuol dire, ad esempio, non accettare �che l'economia e la finanza dominino su tutto. Non � pensabile poter ancora condurre le sorti dell'umanit� e del pianeta in questo modo cos� poco lungimirante e responsabile�. Prosegue in perfetta sintonia Ernesto Diaco (Ac): �Non possiamo tollerare la mercificazione di tutto. E a noi tutti e ai potenti della terra ricordiamo che il mondo non � nelle loro mani, � nelle mani di Dio�.

Secondo Edo Patriarca (Agesci), �per essere i nuovi cittadini della globalizzazione della solidariet� e della giustizia occorre educarci tutti a testimoniare uno stile di vita sobrio, contro un modello di sviluppo centrato sul consumismo. Neopauperismo? Sciocchezze! La vita buona si fonda sull'uso buono delle cose e del denaro�. Infine Mario Giro (Sant'Egidio): �No, oggi la globalizzazione non � governata. Ha costruito nuovi muri, e noi siamo qui perch� cadano�. Per il governo interviene Umberto Vattani, segretario generale del Ministero affari esteri, che incassa con aplomb qualche bordata di fischi. Accanto al cardinale Tettamanzi ci saremmo aspettati almeno il ministro Ruggiero. Sar� per un'altra volta: il popolo del �Carlo Felice� va preso sul serio.

Umberto Folena