Comunità di S.Egidio


 

04/08/01

Tutti i mezzi per dare aiuto
L'estate fredda degli anziani

 

Ci sono sempre stati, sugli autobus, i sedili riservati agli anziani. E ci stanno ancora. Ho visto in altre citt�, europee, extraeuropee, le persone sedute alzarsi automaticamente, se qualcuno pi� anziano sale sull�autobus. Altrove, ho visto file apposta per anziani, pi� snelle, con sedili. Se si riuscisse a fare di Roma una citt� a misura di chi � pi� vecchio, probabilmente sarebbe una citt� pi� facile da usare e da vivere per tutti. Roma � una citt� dove la spesa sanitaria � stata pi� il risultato di urgenze del momento, che una priorit�. E cos� ci si � sforzati di �spalmarla� come si poteva sulle categorie pi� deboli. Giusto un anno fa, su queste pagine, ragionavamo su come la spesa sociale di quell�anno appena concluso, il 1999, era stata di 236 miliardi. Non tanti, anzi piuttosto pochi, anche se aumentati di un quarto rispetto all�anno precedente. E ricordavamo come la spesa per la sola emergenza alloggiativa assorbiva un miliardo ogni sei di tutta la spesa sociale, a causa di contratti onerosi di affitto. Eppure, non deve essere impossibile costruire una citt� dove la vecchiaia non diventi una maledizione. Come purtroppo sembra ancora di pi� quando viene l�estate, e in ospedale quelli che rimangono sono soprattutto vecchi che le famiglie non riprendono, come, d�altra parte, nei condomini svuotati d�agosto.

Una vita lunga non si pu� esaurire lontano da tutto nelle tante �villette� della nuova periferia: quegli pseudoalberghi tuttofare che fanno da casa di cura senza le cure e da pensione senza i comfort .

A Roma non si pu� fare tutto. Ma quando avevamo proposto un assessorato per la qualit� della vita degli anziani, un assessorato �pesante� e capace di pesare, sembrava di indicare una via praticabile. Se non si pu� fare tutto occorre scegliere una priorit�. E la priorit� non possono che essere quel mezzo milione di persone avanti nell�et�. Una parte anche con difficolt� economiche, sfidati tutti dal rischio di una non autosufficenza che pu� arrivare e che da soli non si affronta neppure con tre milioni al mese.

Mezzo milione di persone: e cio� un problema che tocca praticamente tutte le famiglie. Poche idee, per cominciare, e dette in fretta. Anzitutto investire per incrementare i servizi di assistenza domiciliare (compagnia, cure occasionali, servizi a domicilio come la spesa e i pasti), creando reti di supporto capaci di valorizzare risorse umane che a Roma ci sono. In tal modo, prima o poi, si spezzer� il circolo vizioso che spinge a una spesa consistente per servizi sanitari e assistenza che ognuno di noi sa essere inadeguati. Una collaborazione intelligente tra responsabili della spesa sanitaria e di quella sociale potrebbe costituire un fondo misto per sostenere con un assegno l�anziano e la sua famiglia per evitarne il ricovero (molto pi� oneroso). Una task force Regione-Comune in grado di curare le dimissioni protette di quegli anziani (uno su cinque) che stanno in strutture sanitarie senza necessit�. Forse a Roma ci sono le competenze per creare un fondo (contributivo/retributivo) che renda possibile un �ombrello� di protezione assicurativa contro i rischi pi� gravi. Si potrebbe insomma decidere che � questione che ci riguarda. E che ci riguarder� sempre pi�.

Mario Marazziti