Comunità di S.Egidio


 

02/09/01

Oggi a confronto 200 leader politici e della cultura
A Barcellona il meeting sulle frontiere religiose
Organizzato dalla Comunita� di Sant�Egidio

 

Barcellona. La citt� catalana si appresta oggi ad accogliere la carovana del dialogo , che sta per compiere una nuova tappa: Barcellona, uno dei piu�importante crocevia del Mediterraneo. Ormai da quindici anni la Comunit� di Sant�Egidio ripropone in diversi angoli d�Europa i suoi meeting internazionali di confronto religioso e di preghiera per la pace. E� un appuntamento ormai importante per quanti, con differenti sensibilita�, credono nell�uomo.

L�origine di questo convegno � nel 1986: la guerra fredda divideva ancora l�Europa, ma Giovanni Paolo II seppe vedere un orizzonte nuovo, e convoc� i capi religiosi di oriente e occidente, nord e sud del mondo, per pregare gli uni accanto agli altri, ad Assisi, sulla rocca che fu di San Francesco. Da allora la carovana del dialogo ha percorso molta strada: da Malta a Varsavia, da Bucarest a Lisbona. Perch� viaggiare? La posta in gioco, dicono gli organizzatori di quest�incontro, � qualcosa di pi� della tolleranza, �si tratta del nostro futuro di costruire una cultura, una mentalit�, percorsi di pace.

E dopo essersi affacciati lo scorso anno sull�Atlantico, con la capitale del Portogallo, quest�anno si torna sul Mediterraneo, un mare che unisce, ma che molti oggi vorrebbero come nuova frontiera. Per tre giorni, nella metropoli catalana, si riuniranno circa 200 fra uomini di fede, leader politici ed esponenti della cultura, per affrontare proprio questo tema:�le frontiere del dialogo: religioni e civilt� nel nuovo secolo�. Una frontiera non � solo limite, ma anche luogo di incontro, e di nuove sfide.

�La sensazione generale � che ci siano si crisi e probblemi nel dialogo, ma che il dialogo debba continuare � afferma Alberto Quattrucci, segretario generale dell�incontro -, e questo non vuol dire volere a tutti i costi e subito dei risultati concreti, perch� il primo risultato del dialogo � dialogare�.

Andrea Riccardi � fondatore di Sant�Egidio � spiega il senso dell�iniziativa.�il dialogo � lo strumento per risolvere i conflitti e per spengere l�odio. Un dialogo vissuto e proposto, non un facile umanismo che occupa le differenze. Perch� le differenze possono essere una benedizione�. Che gli incontri di Sant�Egidio non celino i problemi, ma li affrontano in modo propositivo, lo si pu� comprenderlo anche solo scorrendo i titoli e i nomi dei partecipanti alle tavole rotonde previste: Camillo Gomez Alzate, rappresentante della Commissione per la pace in Colombia, il presidente Kosovaro Rugova, e due crittori, il francese Rufin e l�ivoriano Kourouma, discuteranno insieme del �sistema mondo tra ordine e caos�. Mentre giornalisti italiani, francesi e spagnoli affronteranno il ruolo di media tra conflitto e globalizzazione. E ancora, le vie della solidariet� con il sud del mondo, con il cardinale tanzanio Pengo e l�arcivescovo nigeriano Onaiyekan. Di globalizzazione si parler� anche qui, senza dogmi e preclusioni, cercando un�anima per questo per questo processo che sta crescendo disordinatamente, mentre a Durban si � da poco aperta la conferenza Onu sul razzismo e il vertice della Fao si fa pi� vicino.

Molte le voci dell�Africa, alla ricerca di una connessione tra nord e sud: il patriarca etiope Abuna Paulos, il segretario generale della lega mondiale dell�appello islamico, il libico Mohamed Sherif, e ancora il vescovo sudafricano Hurley, impiegato in passato contro l�apartheid e ora in lotta per fermare la diffusione dell�AIDS in Africa australe, o il cardinale congolese Bamungwabi.

Particolare inportanza ha poi la presenza del presidente della Costa d�Avorio, Laurent Gbagbo, allo stesso tavolo del cardinale cattolico Bernad Agr� e del presidente del Consignio Nazionale Islamico Idriss Kounouss, entrambi ivoriani.

E ancora i Balcani, Il Maditerraneo, la pena di morte, il Medio Oriente sempre pi� di attualit�, con la presenza del rabbino capo di Israele Meir Lau e di rappresentanti palestinesi: sar� l�occasione per formulare proposte concrete. Si annuncia pure interessante il dibbattito su memorie e perdono con un rappresentante della presidenza cilena, un un ambasciatore istraliano, l�ex dissidente sovietico Ogorodnikov, che ha trascorso setti anni in uno degli ultimi gulag sovietici ancora con il Cardinale Etchegaray, che � stato uno dei maggiori collaboratori del Papa in quella per certi versi stupefacente operazione di �purificazione della memori� compiuta dalla chiesa cattolica per il Giubileo, con i suoi storici �mea culpa�.

Sar� il fine l�occasione di fare il punto su quindici anni di dialogo interreligioso, a partire da Assisi 1986, con alcuni dei protagonisti di questi anni: il Rabbino Sirat, il teologo musulmano Esslimani, il vescovo siriaco Mar Gregorios, il ven. Handa per il buddismo tendai giapponese e Alessandro Zuccari della Comunit� di Sant�Egidio, che in questi anni ha intercettato una volont� di dialogo e di incontro.

Doriano Saracino