Comunità di S.Egidio


 

03/09/01


�Non usiamo il nome di Dio per insanguinare la Palestina�

 

Il rabbino capo di Israele Meir Lau al convegno di Barcellona organizzato da Sant�EGIDIO per discutere il dialogo tra le fedi �Noi ebrei abbiamo una storia di quattromila anni, i nostri cugini arabi una storia di millecinquecento anni. Siamo pronti a dimenticare il passato e sederci a un tavolo�

Sant�EGIDIO osa parlare di pace, e riunisce a Barcellona possibili avversari a discutere sulle difficili �Frontiere del dialogo: religioni e civilt� nel nuovo secolo�. Dall�incontro di Assisi, nell�86, quando intorno a Papa Wojtyla si riunirono - facendo alzare in Curia pi� di un sopracciglio - i leader religiosi del mondo, la Comunit� non smette di tessere fili di dialogo. Un�opera che ha permesso, nel recente passato di tenere aperti spiragli di fiducia. Ce ne d� una testimonianza il rabbino Capo di Israele, Askenazita, Israel Meir Lau: �Vengo da una situazione molto difficile, nella mia patria, nel mio paese, in Israele. Ho forse anche pensato di cancellare la mia presenza qui, a causa dei problemi che viviamo in Israele. Alla fine ho deciso di venire, per dimostrare che la vita deve continuare, di fronte alle ceneri, e a dispetto di tutto il sangue versato; ho deciso di venire con un messaggio di amicizia e di pace. Perch� voglio sottolineare una cosa: la religione non deve essere un fossato fra uomini e paesi: esattamente il contrario. Religione e fede devono essere un ponte di comprensione fra persone, popoli e razze. Spero che questa sar� la conclusione del convegno�. Gli abbiamo chiesto se pensa che questo sia possibile in Terrasanta oggi; ha risposto: �Non solo possibile, ma necessario, non c�� nessun�altra scelta. Usare il nome di Dio, dell�Onnipotente per uccidere, per fare del male, � un peccato in s�, prima ancora che un crimine. Dobbiamo usare il nome dell�Onnipotente per la fratellanza�. E ha aggiunto: �Noi veniamo da una storia di quattromila anni. I nostri cugini, i popoli arabi, hanno una storia di millecinquecento anni. Abbiamo imparato a essere pazienti, a non perdere la speranza. All�inizio di un nuovo secolo, dopo il ventesimo secolo, cos� pieno di sangue. guerra e incomprensioni devo imparare dal passato per costruire un futuro diverso, e far s� che diventi il presente, prima possibile. Siamo pronti a dimenticare molte cose del passato, a sederci a un tavolo, dopo aver chiuso con ogni genere di violenza�. Anche se Azmi Bishara. deputato arabo alla Knesset, non � venuto, per� Mohammed Amine Smaili, teologo musulmano e marocchino ha parlato con commozione: �chi di noi non ricorda il momento in cui a Gerusalemme il Papa Giovanni Paolo II ha posto la sua lettera nel muro tra la grande sinagoga, la grande cattedrale e la grande moschea? Avevo le lacrime agli occhi nel guardarlo percorrere da solo il breve tragitto�. Smaili ha voluto tendere una mano, e forse unirsi a un �mea culpa�: �un grande rabbino mi ha rivelato una volta a proposito della coabitazione umana, i retroscena della storia e delle guerre di religione: noi uomini religiosi e saggi siamo molto timidi di fronte alla creazione di una civilt� della coabitazione fra gli uomini�. Ha posto ieri il sigillo sull�impegno dei figli spirituali di Abramo Abuna Paulos, Patriarca Ortodosso di Etiopia, sfolgorante nel lungo abito bianco, su cui brillava l�oro della croce pettorale e di due pendagli sacri: �� doveroso che le principali religioni del mondo, le religioni monoteistiche abramitiche, si impegnino nel dialogo per la ricerca della pace�. Il convegno correr� per due giorni lungo linee parallele. Jordi Pujol, Presidente della Generalitat de Catalunya discuter� con il card. Etchegaray e Ahmadou Kourouma, scrittore ivoriano, de �Il sistema del mondo fra ordine e caos�, mentre di �Mass media fra conflitto e globalizzazione� dibatteranno Mario Soares, Xaier Vidal Folch, direttore di �El Pais� e Gianni Riotta, condirettore de �La Stampa�. Altrove Amos Luzzatto, Presidente delle Comunit� Ebraiche Italiane, Suor Emmanuelle, e Denton Lotz cercheranno di rispondere alla questione: �Chi � per me Dio?�, con interventi di altre personalit� cristiane e musulmane. Balcani, Mediterraneo e dialogo fra Islam e cristianesimo sono fra gli altri punti caldi, mentre all�elenco non manca l�ecologia, con una tavola rotonda dedicata a �Stili di vita ecocompatibili e salvezza del pianeta�.

Marco Tosatti