Comunità di S.Egidio


 

04/09/01

Vicino al cuore per i musulmani, colui che mantiene la promessa per i figli di Sion, amore e speranza per cattolici, ortodossi, battisti
L'�identikit� di Dio, test per il dialogo
Islamici, ebrei e cristiani a confronto sulla domanda �chi � per me?�

 

Dimmi chi � Dio per te, e ti dir� chi sei. Discutendo di guerra e di pace, di politica, di cultura ci si pu� nascondere. Ma se ci diciamo chi � Dio per noi, possiamo giocare solo al gioco della verit�. Per questo, tra le tante tavole rotonde di ieri, ce n'era una che incuriosiva pi� di tutte, forse proprio perch� la meno legata alla stretta attualit�. Eppure il Foyer del Gran Teatre del Liceu era strapieno, finite le seggiole, finite le cuffie della traduzione simultanea. Per sentire sei ospiti rispondere alla domanda: �Chi � per me Dio?�. Un esercizio di verit� severo. Dimmi chi � per te Dio, e conoscer� il cuore della tua fede, comprendendo la distanza tra la tua e la mia. Per il dialogo interreligioso, rispondere a questa domanda (sottolineando quel �per me�), � andare alle radici estreme. E allora nessuno stupore se il direttore del Dipartimento studi islamici dell'Iran, che sul biglietto da visita ha incisi ben sei nomi (Sayed Mustafa Mohaghegh Ahmad Abadi Damad), parli di Dio-Allah a partire dai suoi Bei Nomi (in maiuscolo nel testo consegnato ai giornalisti): al-Rahman, il compassionevole; al-Rahim, il pi� misericordioso; e ancora ahad, l'unico; ghani, il ricco. Allah, per Damad, � l'infinitamente vicino all'uomo, a tal punto da permeare l'intera sua essenza: �� cos� vicino all'uomo che sta tra lui e il suo cuore�. Molto affascinante e molto islamico. No, davvero nessuno stupore se la francese suor Emmanuelle delle suore di Nostra Signora di Sion, 93 primavere di cui una ventina nelle bidonville del Cairo, interpreta personalmente il �Dio � ovunque� del catechismo: �Ho visto il male. Il male � dappertutto? Anche Dio lo �. E l'amore � pi� forte delle pi� forti cattiverie. L'ingiustizia terrena � passeggera, la giustizia divina � eterna�. Un Dio pi� �esperienziale�, dunque. E il cardinale ucraino Lubomyr Husar? Anni e anni di persecuzione, un rapporto mai facile con i fratelli ortodossi... Chi � Dio per lui? �Io so che senza Dio non c'� speranza. Senza Dio non c'� miracolo. Nel mio Paese l'ecumenismo non � materia di dibattito accademico, ma problema quotidiano. Senza un miracolo, non avr� mai soluzione�. Siccome chi ha sofferto coltiva una vicinanza del tutto speciale con Dio, Husar specifica: �Chi � per me? � Abba. Che traduciamo Padre, ma vuol dire Pap�, Babbo. La mia vita � programmata e protetta. Quanto ai diritti umani, in realt� al mondo nessuno, nemmeno nella Chiesa, li rispetta al cento per cento. Chi � Dio? L'unico che lo fa: ci ha creati liberi e ci rispetta�. Inevitabile poi che l'ebreo Amos Luzzatto, presidente delle Comunit� ebraiche italiane, senta accanto a s� il Dio della storia, quel Dio di cui �non pronunciamo il nome, perch� pronunciare vuol dire definire, definire vuol dire mettere dei confini, e Dio non ne ha�. Non ha nemmeno fretta: �Qui a Barcellona sette secoli fa si disput� tra credenti, oggi si costruisce. I tempi di Dio non sono i nostri. Ma le sue promesse sono irrevocabili�. Ecco chi � Dio per Luzzatto: Chi mantiene la promessa. E l'ortodosso? Il metropolita rumeno Serafim confessa: la domanda �Chi � Dio per me� me la pone lo Spirito Santo. L'ortodossia, cio� lo Spirito e i Padri. Serafim affida la risposta a Ephrem il siro: �Tu sei l'Amico della mia vita, il confidente del mio cuore, Luce senza crepuscolo...�. Rimane Denton Lotz, americano, segretario dell'Alleanza Battista mondiale. Un protestante. E difatti �non posso dire chi � per me Dio senza parlare di Ges� Cristo�. Un Dio detto con sensibilit� e parole diverse, ma solo perch� diversi sono gli uomini. Dio no, � unico. E nessuno, ieri, ha eccepito.

Umberto Folena