Comunità di S.Egidio


 

04/09/2001

parla AMATO
Non si devono impedire i cortei ma i violenti vanno isolati

 

Barcellona. Al meeting interreligioso di Barcellona non poteva mancare l�argomento della globalizzazione. Ne abbiamo parlato con l�ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato che ieri � intervenuto sul tema della solidariet� con il sud del mondo. �Indubbiamente - ha detto Amato - il movimento no global Seattle ha una potenzialit� positiva. Tra i suoi meriti c�� l�avere posto all�ordine del giorno dei Paesi ricchi temi quali l�Aids, la condizione delle donne, il debito internazionale. Eravamo ormai giunti a una situazione di totale indifferenza nei confronti del sud del mondo�. Presidente Amato, una sua valutazione del G8 e degli avvenimenti che ne sono scaturiti. �L�ordine del giorno del G8 esprime un cambiamento in atto, e dal movimento no global viene una spinta in questo senso. C�� stata una forte tensione dell�opinione pubblica, soprattutto giovani e in larga parte cattolici, che hanno cominciato a protestare per lo stato del mondo. E hanno fatto bene. Perch� al di l� ha portato all�attenzione dei governi problemi ineludibili. Tuttavia questa contestazione attira in s� serbatoi di violenza, che esistono nel mondo, e che in queste manifestazioni trovano un collante, che mette in comunicazione segmenti di violenza che altrimenti non avrebbero avuto rapporti l�uno con l�altro. Non c�� niente che danneggi questo movimento pi� che la violenza. Questo movimento � portatore dell�attenzione contro l�indifferenza, della solidariet� contro l�egoismo, della redistribuzione contro l�appropriazione e l�autodifesa. Ma la violenza genera i sentimenti opposti, porta a non essere solidali, a difendersi, a badare a s�. Il movimento, e chi in esso ha delle responsabilit�, deve salvarsi dalla violenza. Il movimento ha interesse a difendersi dai violenti, per evitare movimenti centrifughi. La violenza allontana il cittadino da quella che � una buona causa. Come valuta la possibilit� di spostare il vertice Fao fuori Roma? �Genova pone un problema che va al di l� di Genova. La violenza � un problema che avremo in tutte le occasioni internazionali. Ho apprezzato la posizione del presidente delle Acli che ha detto "i cattolici a manifestare contro la fame ci saranno, ma non dobbiamo farci infettare dalla violenza". Guai se i cattolici non ci fossero. Vorrei che dal movimento si levassero molte voci contro la violenza. I grandi numeri delle manifestazioni sono stati per i violenti come la giungla per i guerriglieri: un posto da cui uscire per colpire e poi nascondersi. Il movimento deve farli uscire allo scoperto. Mi pare giusto che i vertici siano fatti nei Paesi che ne sono responsabili, e le manifestazioni devono aver luogo�. Al meeting di Sant�Egidio si � parlato di ambiente. Ritiene applicabili gli accordi di Kyoto? �Per gli Stati Uniti i propri interessi economici restano prioritari rispetto gli interessi climatici del globo. L�Europa fa bene a mantenere aperta una dialettica, perch� � illusorio pensare di governare il mondo senza gli Stati Uniti. Pu� riempire di soddisfazione la protesta, ma non riempie di contenuti la soluzione. Anche l�Europa tuttavia non rientra nei parametri di Kyoto. Il mondo ha bisogno di energia, ma non possiamo dire ai Paesi poveri "voi dovete andare coi lumi a petrolio perch� noi abbiamo bisogno dei condizionatori" �. Tutto questo non richiede un ripensamento della politica? �Le grandi scelte politiche si connettono con le piccole scelte quotidiane. Qui si tratta di convincere i cittadini che vi sono benefici quotidiani che diventano un danno per il futuro, e che quindi dobbiamo ridurre. Questo esige che i politici siano davvero classe dirigente, vedere i problemi a medio termine e stabilire l�ordine del giorno. Non ci si pu� nascondere dietro la giusta necessit� di democrazia e di ascoltare il cittadino comune, e rinunciare a essere classe dirigente, che ascolta e risponde, inducendo ciascuno a prendersi le proprie responsabilit�

Doriano Saracino