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05/09/2001 |
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GLI �INCONTRI� DI BARCELLONA |
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�Una nuova Madrid, una nuova conferenza internazionale per uscire da un dialogo che cos� non porta da nessuna parte. Basta a una guerra che dura da cinquant�anni e rischia di durare altrettanto�. La proposta per una conferenza sulla crisi mediorientale circolava da qualche tempo, quasi un ballon d�essai, ma ieri Andrea Riccardi, fondatore della Comunit� di Sant�Egidio, l�ha lanciata pubblicamente a conclusione delle tre giornate di Incontri interreligiosi che a Barcellona hanno visto i rappresentanti di tutte le grandi religioni confrontarsi sulle "Frontiere del dialogo". Dialogo per la pace dove sono in corso conflitti, come accade tra israeliani e palestinesi e in alcune aree africane. Ed anche dialogo per affrontare i gravi problemi di popoli emarginati da una globalizzazione che i santegidiani non vedono proprio come il demonio, ma ritengono debba essere cavalcata con pieno rispetto dei diritti di chi � rimasto indietro. Non � stato l�unico tema in discussione a Barcellona, ma indubbiamente il conflitto israeliano-palestinese ha concentrato l�attenzione nei lavori delle diciotto tavole rotonde della maratona di tre giorni. Cardinali, sacerdoti, rabbini, teologici islamici e rappresentanti di diverse confessioni orientali si sono trovati d�accordo sul loro grande ruolo di promotori di pace e di preparatori del terreno che poi saranno i politici a dover coltivare. Ecco, dunque, perch� Riccardi formula la sua proposta, ma sottolinea la necessit� di farla precedere da un grande incontro di preghiera comune tra "i tre popoli del libro": ebrei, musulmani e cristiani. Barcellona � stata l�ultima tappa di un cammino cominciato ad Assisi quindici anni fa, presente papa Giovanni Paolo II, ha ricordato Riccardi. E anche ieri, con un lungo caloroso messaggio, il pontefice non ha voluto mancare un appuntamento che tra i suoi illustri ospiti ha visto diversi cardinali, in testa Roger Etchegaray, il rabbino capo d�Israele, Meir Lau, e alti prelati ortodossi, teologi musulmani e leader spirituali dell�Estremo oriente. Ad Assisi �ebbi una grande visione: tutti i popoli del mondo in cammino da diversi punti della terra per riunirsi davanti all�unico Dio come un�unica famiglia�. Ieri pomeriggio, nel quartiere gotico di Barcellona, tra il palazzo della Generalitat, sede del governo autonomo catalano, e la cattedrale, si � snodata una pittoresca e nutrita processione ecumenica preceduta da una preghiera interreligiosa e conclusa da un solenne appello per la pace. E� stata, in certo mondo, una nuova prova generale guardando al �sogno di papa Woityla" della grande marcia comune. �Mai pi� guerra�, hanno proclamato i convenuti a Barcellona dopo aver detto �che i popoli non debbono essere lasciati soli in una globalizzazione senza volto ed aver rivolto la loro attenzione verso �i popoli in guerra, i poveri e le vittime dell�odio�. Tre giorni di dialogo franco e aperto, dunque, all�insegna della convivenza e della pace. Perch� il dialogo tra le diverse religioni - ha detto il papa ai convenuti a Barcellona - non solo �allontana lo spettro funesto delle guerre di religione� ma �stabilisce soprattutto condizioni pi� sicure di pace�.
Josto Maffeo
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