Comunità di S.Egidio


 

04/10/01


Un tavolo per avvicinare due mondi
Summit di Sant'Egidio. Ciampi: senza pace in Medio Oriente non si vince l'estremismo

 

Capirsi? Intendersi? Spiegarsi? Rassicurare? Il summit islamico-cristiano, voluto dalla Comunit� di Sant'Egidio, sta avendo molti significati, ma � gi� un successo se i due mondi, dopo gli attentati negli Stati Uniti, possano parlarsi. Andrea Riccardi, fondatore della Comunit�, gi� per questo si ritiene soddisfatto. �Oggi - ha detto aprendo i lavori del summit - si vive insieme a tutti i livelli tra gente diversa. C'� bisogno di un lavoro approfondito, anche da parte delle religioni, per la pace: una pace che scenda nelle pieghe della societ�, che educhi al rispetto dell'altro, che sani le radici di ira, che guarisca dalla tentazioni di violenza�.

"Sant'Egidio" ha chiamato rappresentanti autorevoli del mondo islamico. Sono venuti a Roma e quindi nella culla del Cristianesimo e quindi in Occidente. Per spiegare, rassicurare e chiedere. �L'attacco terroristico - fa sapere nel suo messaggio Warith Deen, imam della comunit� islamica americana - � decisamente fuori dai limiti del nostro libro santo che � il Corano. La nostra umanit� odia queste azioni, perch� l'Islam s'inizia con la vita innocente. Coloro che commettono questi atti sono i peggiori degli uomini�. Ben altro il tono di Yusuf Al Qaradawi, controverso teologo e direttore del centro di ricerca "Sunna" del Qatar: �Rifiutiamo - ha affermato - di lottare contro il terrorismo con altro terrorismo, mosso dalla stessa logica che attribuisce agli innocenti la colpa dei veri responsabili�.

E cos� il summit ha toccato subito l'angoscioso interrogativo di queste ore: quale risposta dare al terrorismo? Secondo il cardinal Martini, nell'attuale crisi internazionale, occorre agire �con ragionevolezza, tenendo presente la complessit� dei dati senza affrettate esemplificazioni o la ricerca di capri espiatori. La determinazione nel disarmare il terrorismo - ha aggiunto - non pu� essere confusa solo con la riduttiva ricerca di obiettivi da colpire�.

I lavori, che proseguono oggi e che molto probabilmente si concluderanno con una sorta di documento congiunto, sono stati diretti dall'ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Hanno avuto la preoccupazione di ricercare le probabili origini del terrorismo e non pochi hanno visto nella crisi in Medio Oriente e nell'endemico conflitto tra Israele e Palestina, una radice di tutto il male.

Al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che ha ricevuto i partecipanti del summit, i rappresentanti islamici hanno chiesto che il fine dell'attivit� internazionale sia �la cattura dei veri colpevoli dei fatti negli Usa per presentarli a un tribunale giusto, come ordina ogni legislazione religiosa e civile�. Alla richiesta di un "tribunale imparziale" gli ulema hanno aggiunto precise critiche al mondo politico occidentale, colpevole di aver ripreso la memoria delle Crociate. Critici anche verso i politici che �descrivono la gloriosa civilt� islamica come inferiore a tutte e che non merita rispetto e considerazione�.

Anche Ciampi, nel suo saluto, ha sottolineato l'impatto immediato del dialogo fra Islam e Cristianesimo �sul mondo intero, ma soprattutto fra i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. In questa parte del mondo - ha ricordato - il dialogo poggia infatti su una storia millenaria alimentata da valori e interessi comuni�. Ciampi ha sposato una delle spiegazioni del terrorismo date dal summit: �Il suo completo sradicamento - ha sostenuto - non pu� essere raggiunto senza la pace in Medio Oriente. � inaccettabile il susseguirsi di violenze e attentati, malgrado la tregua e la volont� politica di rispettarla, affermata da entrambe le parti�.

�Gerusalemme - ha sostenuto anche nel suo accorato intervento il cardinal Roger Etchegaray - � il test di una pace vera e duratura non solo per il Medio Oriente, ma per il mondo intero. Tutti i figli di Abramo devono provare che sono capaci di vivere insieme in pace nelle proprie mura e di aprirsi a tutte la caravane umane�.

Giovanni Ruggiero