Comunità di S.Egidio


 

04/10/2001

ROMA CROCEVIA DELLA PACE
Il Papa: no alle guerre di religione
�Collaborare con i musulmani per favorire l�autentico progresso della societ�

 

Roma, capitale mondiale della pace, secondo la sua vocazione di citt� "universale" perch� "cattolica". Roma, dove le ragioni del dialogo interreligioso "naturalmente" prevalgono. Per vocazione, Roma si oppone a qualunque scontro di civilt�, anche se la sua grande moschea � un messaggio che non trova reciprocit� in molte metropoli islamiche. Ieri mattina, non si poteva fare a meno di pensare a questo. In piazza San Pietro, per l�udienza generale, dinanzi a un uditorio di oltre 20 nazioni rappresentate, il Papa faceva sentire la sua voce, ricordando il suo viaggio in Kazakhstan ed Armenia e ribadendo la sua visione profetica del dopo-11-settembre: �La religione non deve mai essere utilizzata come motivo di conflitto. Cristiani e musulmani, insieme con i credenti di ogni religione, sono chiamati a ripudiare fermamente la violenza, per costruire un�umanit� amante della vita, che si sviluppi nella giustizia e nella solidariet�.

A 200 metri di distanza, cominciava il summit islamico-cristiano, organizzato dalla Comunit� di S. Egidio con meravigliosa tempestivit� (in tre settimane) e con tanto vasta partecipazione (vistose le assenze solo di Indonesia e Pakistan) per dare, come hanno detto Riccardi e Marazziti, presidente e portavoce della Comunit�, �un primo segnale per sciogliere lo scontro di civilt� da alcuni voluto dopo l�11 settembre�. E� stato un summit �per riannodare - come ha detto il cardinale Martini - tutti i legami che possano portare alla mutua comprensione tra islamici e cristiani�. �La determinazione nel disarmare il terrorismo - ha aggiunto - non va confusa con una riduttiva ricerca degli obiettivi da colpire�. Ha presieduto i lavori il presidente emerito della Repubblica, Scalfaro.

Non � un caso che questa Comunit� sia nata nel cuore trasteverino di Roma e declini la parola "pace" con gesti ed incontri quale traduzione della romanit�. Con l�importante incontro degli esponenti delle tre religioni residenti nella Citt� e realizzato luned� in Campidoglio, Roma si � fatta maestra di civilt� oltre che di dialogo interreligioso. Anche nel Sinodo mondiale dei vescovi, il dibattito pace-giustizia, autodifesa-guerra, ha avuto un�eco. Il cardinale brasiliano Hummes di San Paolo: �La guerra � sempre la via peggiore per risolvere i conflitti. Autodifesa s�, ma si deve evitare in ogni modo di trasformarsi in guerra�.

Al summit islamico-cristiano di S. Egidio, la generale condanna del terrorismo ha tolto legittimit� religiosa alla violenza. Diversi gli accenni alla necessit� della pace in Medio Oriente. Qualche esponente islamico come lo sceicco Yusuf Al-Qaradawi ne ha persino approfittato per criticare l�Occidente, invitandolo a �liberarsi dallo spirito di crociata, dalla sua paura dell�islam considerato come una minaccia e dal suo complesso di superiorit� che lo porta a guardare il mondo con gli occhi del padrone verso lo schiavo�. Il saudita Abdallh Omar Nasseef, presidente del World Muslim Congress, ci ha detto che �le guerre nascono sempre quando c�� poca libert� religiosa�, fingendo di non sapere che l�Arabia Saudita � uno dei paesi pi� illiberali del mondo verso i non islamici.

Nel pomeriggio, dopo l�udienza al Quirinale, al summit � intervenuto il ministro Ruggiero: �Il nuovo terrorismo � una minaccia per tutti. Di fronte a questo spaventoso fenomeno, la comunit� internazionale deve agire unita e compatta, con una strategia di ampio respiro e su vari piani, non per opporre vendetta a vendetta, ma la civilt� alla barbarie del terrorismo�. La posizione italiana di piena solidariet� con l�America si caratterizza, ha precisato il ministro, anche per un conseguente impegno nella lotta alla povert�. In proposito, ha ricordato l�impegno del governo italiano durante il G8 e l�aumento del 30% dei fondi per l�aiuto allo sviluppo nella finanziaria. Oggi pomeriggio il summit si concluder� con le preghiere islamiche e cristiane e la cerimonia finale in piazza S. Maria in Trastevere.

Orazio Petrosillo