Comunità di S.Egidio


 

04/10/01


Ciampi: �Islam, una grande religione�
Il ministro Ruggiero conferma: non � stata ancora fissata la data dell'incontro del premier con il presidente americano alla Casa Bianca

 

Formalmente, nel vertice al Quirinale, l'unico argomento di politica estera in programma era quello dell'integrazione europea. Lo scopo ufficiale dell'incontro di ieri fra Ciampi e un'ampia delegazione del Governo composta, oltre che dal presidente del Consiglio, anche dal suo vice Gianfranco Fini, dai ministri Ruggiero, Martino, Tremonti e Buttiglione e dal sottosegretario alla presidenza Gianni Letta era quello di fare il punto sulle iniziative per rilanciare il dibattito sull'Unione in vista del vertice di Laeken di dicembre. Ma era impossibile tenere fuori dalla porta tutti gli altri argomenti molto pi� pressanti. E dunque i preparativi per l'attacco Usa, la necessit� di ricucire al pi� presto e completamente i rapporti con i Paesi islamici, la visita del presidente del Consiglio negli Stati Uniti che continua ad essere rinviata dalla Casa Bianca, sono stati temi tutt'altro che ignorati. E non a caso, dopo l'incontro dell'altroieri di Berlusconi con gli ambasciatori arabi, anche il presidente della Repubblica, ieri, approfittando di un summit con le autorit� religiose cristiane ed islamiche organizzato dalla Comunit� di Sant'Egidio, � sceso nuovamente in campo nell'opera di rasserenamento del clima con i Paesi musulmani. Rispondendo al saluto del portavoce degli Ulema e pensatori islamici partecipanti al convegno (un saluto ancora segnato dalle polemiche dei giorni scorsi: �I politici cessino di calunniare le religioni, le culture e le civilt� attribuendo ad esse ci� che non corrisponde a verit�, ha detto Salim El Awa), il capo dello Stato ha espresso tutto il suo �rispetto�, per quella che ha definito una �grande religione e cultura�: �Cristianesimo ed Islam, pur nella loro diversit� condividono principi universali. Se nei secoli passati sono stati creati steccati, essi oggi non hanno alcun senso. Che la pace prevalga!�. E a proposito di pace, il presidente della Repubblica � tornato anche ad auspicarne una duratura in Medio Oriente: �Il completo sradicamento del terrorismo non pu� essere raggiunto� senza di essa, ha detto definendo �inaccettabile� il �susseguirsi di violenze ed attentati malgrado la tregua e la volont� politica di rispettarla affermata da entrambe le parti�. Il ministro degli Esteri Renato Ruggiero, invece, ha indicato le �sfide comuni� dopo l'11 settembre: �La riduzione della povert� e dell'emarginazione, la diffusione dello Stato di diritto, la prevenzione dei conflitti, la capacit� di governare una globalizzazione del volto umano, la riaffermazione di valori etici e religiosi: Paesi a diversi livelli di sviluppo, retti da diversi sistemi politici, ispirati da culture differenti, sono chiamati ad impegnarsi nell'edificazione di un sistema di regole internazionali condivise�. Sia il titolare della Farnesina che il presidente del Consiglio hanno ricevuto ieri il ministro palestinese per la cooperazione internazionale Nabil Shaath. Dopo l'incontro, Silvio Berlusconi ha anche avuto un colloquio telefonico con Arafat al quale ha promesso il sostegno dell'Italia nella promozione di �uno sforzo economico concreto al fine di elevare il tenore di vita delle giovani generazioni palestinesi, condizione indispensabile - ha spiegato il premier italiano - per rendere permanente la pace�. Amplissima disponibilit� il presidente del Consiglio aveva dimostrato anche marted� sera nei confronti degli altri ambasciatori arrivati a Palazzo Chigi per ascoltare la sua versione del discorso sul �primato della civilt� occidentale�. Berlusconi non ha lesinato lusinghe, attenzioni, promesse di sostegno e di visite pur di ottenere l'oblio delle polemiche. Ma l'amministrazione Usa continua evidentemente a ritenere le ferite ancora non del tutto ricucite: Ruggiero ha confermato ieri che la data dell'incontro - pi� volte dato per imminente da Palazzo Chigi - �non � stata ancora fissata�: �Ma il desiderio di andare � molto forte e sono sicuro che lo stesso sentimento � condiviso anche da parte Usa�.

Marco Palocci