Comunità di S.Egidio


 

05/10/2001


�Libert� religiosa, patrimonio dell'umanit�
Il cardinale Etchegaray: ogni religione ha precise responsabilit� nel cercare di frenare il fanatismo

 

�Ho partecipato a numerosi incontri, a diversi vertici fra cristiani e musulmani in questi ultimi anni sulla spinta del Concilio Vaticano II che ha portato al grande incontro di Assisi, nel 1986, quando i rappresentanti di tutte le religioni pregarono con il Papa davanti alla basilica di San Francesco. Da allora, dal 1986, questi convegni sono stati qualcosa di regolare. Mi ricordo gli incontri a cui ho partecipato a Baghdad, Khartoum, Istanbul, Teheran, Rabat. Ma il vertice organizzato in questi giorni dalla comunit� di Sant'Egidio ha un valore di una densit� e di una profondit� straordinari. Viviamo un momento veramente delicato. Questo incontro pu� aiutare a realizzare la svolta, a sbloccare situazioni critiche come quella che si sta vivendo nel Medio Oriente�.

Roger Etchegaray � presidente emerito del Pontificio Consiglio per la giustizia e la pace ed � stato presidente del Comitato vaticano per il Giubileo del 2000. In precedenza era stato arcivescovo di Marsiglia per molti anni, citt� dove vive un gran numero di musulmani, dove il cardinale ama ricordare di essersi confrontato con questa realt�.

Quale � il suo pensiero riguardo a questo momento storico?
�Penso che stiamo assistendo a una recrudescenza dell'estremismo, del fanatismo. Quello dell'estremismo � un problema che ci tocca da vicino, che tocca le nostre coscienze, le nostre perplessit�, paure. L'estremismo � nemico della riconciliazione, ma per riavviare il processo di pace occorre capire da dove viene l'estremismo che non � innato, ha delle ragioni storiche. L'estremista religioso crede di potere �captare� Dio, di arruolarlo nel suo campo, ma questo non � possibile. Ma non credo sia soltanto questione di fondamentalismo, bisogna considerare tutta la realt�, viviamo in una societ� che direi estremistica in senso antireligioso, materialista. Questo estremismo pu� fare nascere per reazione un fanatismo religioso. Il fatto � che una societ� che annulla l'aspetto religioso toglie senso alla vita umana. Vede, la religiosit� incrementa anche il valore dell'altro, rafforza la volont� di lavorare per gli altri. E penso che ogni religione abbia precise responsabilit� nel cercare di frenare questi fenomeni di fanatismo attraverso l'educazione della gente, dei giovani in particolare. E poi ci sono le ragioni politiche: l'estremismo al giorno d'oggi trova ideale terreno di coltura nelle ineguaglianze e nei nazionalismi esasperati. Ed � legato all'oppressione, alla paura. L'uomo ferito che ha paura abbaia, grida, ferisce a sua volta, difficilmente chiede aiuto�.

Crede possibile la collaborazione fra Islam e mondo cristiano?
�Sicuramente. Anche se le differenze sono tante, sia per ragioni storiche, sia per la natura medesima delle due religioni. I rapporti con le comunit� musulmane sono complessi. Anche all'interno dell'Islam esiste un profondo dibattito. Tuttavia esistono punti di contatto, valori simili. Cristiani e musulmani sono figli di Abramo�.

Punti di contatto, valori simili.
�L'Islam ha un profondo rispetto per la Bibbia e per il Vangelo. L'Islam � fondato su valori di pace e giustizia. Credo che sia possibile promuovere insieme i valori morali, la pace e la libert�, come sostenuto dal Concilio Vaticano II. Una libert� profonda, che non pu� prescindere dall'aspetto religioso, una libert� che non pu� essere privilegio di pochi, ma patrimonio dell'umanit�.

Che cosa significa: �La libert� non pu� prescindere dall'aspetto religioso�?
�Vuole dire naturalmente che deve esistere una libert� di professare la propria religione. Ma soprattutto significa che la libert� � qualcosa di interiore, di profondo, che non arriva tanto per legge, per decreto dello Stato, quanto per una condizione propria, intima, collegata all'ascesi totale. In questo senso bisogna riconoscere il profondo valore di religioni orientali come il buddhismo. La libert� caratterizza la condizione umana, deve essere di ogni uomo e di ogni donna�.

Quale �, in questo momento cos� difficile, la sua speranza?
�Accompagnai Giovanni Paolo II nel pellegrinaggio in Terra Santa. Il Papa attravers� la Spianata delle Moschee, arriv� al Muro del Pianto, poi al Santo Sepolcro senza blocchi, senza controlli, un percorso unico, libero. Ecco, credo che questa visione debba sostenerci nei nostri sforzi di avvicinare Oriente e Occidente, il vero Oriente e il vero Occidente�.

Paolo Aresi