Comunità di S.Egidio


 

05/10/2001


Sant�Egidio crocevia di pace
Dal summit islamo-cristiano la proposta di un comitato di consultazioni

 

Un comitato di collegamento islamo-cristiano. Aperto anche agli altri �fratelli maggiori� delle religioni monoteiste, e non solo: un gruppo di contatto operativo, presso la Comunit� di Sant�Egidio in Trastevere, che �promuova ulteriori consultazioni e renda possibile l�elaborazione di materiali e un progresso sui punti affrontati� durante i due giorni di summit tra musulmani e cristiani conclusosi ieri sera a Roma e organizzato con eccezionale tempestivit� (e folta rappresentanza di autorevoli esponenti delle due fedi) dalla Comunit�, nello scenario della tragica crisi scatenata dagli attacchi terroristici su Washington e New York. E non � allora un caso che la grande, solenne preghiera comune che in piazza Santa Maria di Trastevere ha chiuso gli intensi lavori del summit sia stata declinata nel giorno di San Francesco, simbolo - ricorda monsignor Chiaretti, vescovo di Perugia - �antitetico all�accumulo, alla ricchezza, al dominio ma anche profeta del dialogo aperto e rispettoso con il mondo musulmano, sin dalla sua visita al sultano della Palestina ai tempi delle Crociate�.

E forse non � nemmeno un caso che l�incontro islamo-cristiano, improntato - in un luogo altamente simbolico come Roma - alla costruzione di una cultura della �pace sostenibile� in un clima internazionale di tensione, paura, e odio, si sia cos� chiuso anche nel giorno in cui ricorreva il nono anniversario della firma della pace in Mozambico: avvenuta proprio in Trastevere con la mediazione della Comunit� di Sant�Egidio, �Delta Force� e diplomazia parallela della Chiesa cattolica sulle vie della ricerca di giustizia e solidariet�. �Bisogna che il mondo globalizzi il dialogo - sottolinea Andrea Riccardi, storico delle religioni, dal �68 fondatore e presidente della Comunit� -, che � un fatto di lungo periodo, e richiede pazienza, oltre che audacia nei momenti difficili e fede vera quando l�orizzonte si fa oscuro. La pace va costruita, educata, sperando contro ogni speranza�.

Gli fanno eco le tante voci, islamiche e cristiane di tutte le confessioni, che si sono intrecciate in due giorni di lavori. Con una sola parola d�ordine: evitare le semplificazioni. Nello spirito comune del dogma di Calcedonia: distinguere, ma non separare. � lo stesso spirito dell�appello finale prodotto dal summit, nella scia dell�ultimo grande incontro interreligioso da poco organizzato dalla Comunit� a Barcellona: una informale �dichiarazione congiunta� che invita tutti coloro che uccidono in nome di Dio a non mascherare con la fede la propria violenza esecrabile. Una violenza estremistica, pi� ancora che terroristica. Condannata all�unanimit� da tutti i partecipanti all�incontro, che ha affrontato grandi questioni religiose, ma anche morali e politiche, aprendo un rilevante dibattito tra cristiani e musulmani, tra i quali - � stato ricordato - il dialogo iniziato 14 secoli fa in complementariet�, e non in contrapposizione, era forse diventato �un po� vecchio�. Vale la pena rinverdirlo, per realizzare l�utopia possibile sintetizzata da Naim Boutanos: �L�uomo � nemico di ci� che ignora. Insegna una lingua, eviterai una guerra assurda; diffondi una cultura, renderai un popolo familiare all�altro�.

Donatella Trotta