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14/10/2001 |
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Anche i pi� piccoli dicono no alla guerra. �Questo mondo non ci piace. Lo vogliamo diverso, pi� giusto e pi� umano. Diciamo no a chi vuole rubarci l'infanzia. Vogliamo un mondo giusto, dove i bambini possano crescere liberi e felici, dove c'� la pace per tutti i popoli e per tutta la terra�. E' la voce degli oltre cinquecento bambini che ieri mattina si sono ritrovati in Cittadella per una manifestazione promossa dalla �Comunit� di Sant'Egidio�. Bambini di etnie diverse, bianchi e neri, asiatici e sudamericani, uniti per gridare insieme il proprio desiderio di pace. Numerose le scuole che hanno aderito all'iniziativa: la Racagni, l'Albertelli, Fognano, la Bottego, Martiri di Cefalonia, la Newton. Nelle settimane scorse, in classe, i bambini avevano preparato i loro lavori, che hanno poi presentato ai compagni: musiche e canti, scenette e disegni. Da ormai dieci anni la Comunit� di Sant'Egidio porta avanti, nel quartiere Cinghio, un'esperienza di dopo-scuola rivolta ai bambini. All'inizio si trattava di aiutare figli di famiglie meridionali, che facevano fatica ad inserirsi; da alcuni anni questo dopo-scuola raccoglie ancora figli di italiani, ma anche di immigrati. Cattolici ed Ortodossi, musulmani e buddisti, agnostici e taoisti. Oggi partecipano a questa esperienza bambini di tutta la citt�, che vengono cos� aiutati ad uscire dall'isolamento. E lo stesso viene fatto, dai membri della Comunit� di Sant'Egidio, per molti anziani dell'Oltretorrente. �Cerchiamo di abbattere il muro che esiste fra l'assistito e l'assistente, e cos� diventiamo quasi compagni di viaggio degli anziani�. E questo vuol dire andarli a trovare, giocare a carte con loro, aiutarli per la spesa di ogni giorno, essere al loro fianco in caso di ricovero all'ospedale. A sottolineare quanto sia importante questa esperienza educativa ha portato il saluto del comune l'assessore Podest�. La comunit� si ritrova il luned� e il mercoled� alle 19 e il sabato alle ore 18,30 nella chiesa di San Giacomo, in Via D'Azeglio.
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