Comunità di S.Egidio


 

30/10/2001


Tre religioni e un solo Dio
Cristiani, ebrei e musulmani si sono riuniti nel nome della pace

 

che cosa ci fanno insieme un vescovo, un rabbino, e un religioso musulmano? La domanda se la sono fatta in tanti domenica sera vedendo avanzare una folla da via al Duomo fino a piazzale della Pace, guidata da due sacerdoti di tre differenti religioni, e tutti con una candela in mano. I pi� meravigliati sono stati alcuni musulmani, riconoscendo appunto il presidente della loro Comunit� a braccetto con il vescovo. La �Comunit� di Sant'Egidio�, nel quindicesimo anniversario dell'incontro interreligioso di Assisi, � riuscita a fare anche a Parma questo �miracolo�. E l'incontro di Parma si � caratterizzato come un forte impegno comune per la pace. La serata era iniziata in San Giovanni Evangelista, una chiesa ormai simbolo del dialogo ecumenico. Qui, in preghiera, si sono ritrovati i cristiani di tutte le confessioni. Dall'altare ha parlato il pastore metodista, Mercurio, che ha affermato come �sangue chiama sangue, ed ora siamo di fronte ad un'escalation continua�; Veronica, in rappresentanza della comunit� Ortodossa, ha chiesto al Signore �il dono della pace�; e alle sue parole si � associato il pastore avventista Castro; quindi monsignor Scianchi, ha ricordato come Cristo si sia apertamente schierato, �la sua � stata una scelta di pace�. Intanto che in San Giovanni, sempre pi� gremita di folla, si svolgeva questa preghiera ecumenica, nel piazzale antistante incominciava a radunarsi molte persone: ebrei e musulmani attendevano l'uscita dei cristiani. Il rabbino che saluta calorosamente il presidente della Comunit� Islamica di Parma, il vescovo che si sofferma a lungo a parlare con lui, mentre continuava a stringergli la mano. E subito dopo gli altri rappresentanti cristiani. Una piccola speranza � sbocciata anche a Parma: se il clima generale � quello della diffidenza, la �Comunit� di sant'Egidio� ha cercato di superarla: �Abbiamo aperto una porta, tocca ora a voi oltrepassarla�. Il rappresentante della comunit� di Sant'Egidio, Alberto Chiesa, ha sottolineato come il dialogo fra le diverse religioni sia un cammino di pace. E tutti gli interventi hanno sottolineato la necessit� di lavorare tutti insieme, di conoscersi meglio. Il rabbino Lucrezio Caro ha ricordato come �shalom�, di il saluto di pace comune sia degli ebrei che degli arabi, sia uno dei nomi di Dio. �Per creare la pace occorre l'azione convinta di tutti gli uomini, ma in particolare l'affermazione dell'uguaglianza e dell'amore per il prossimo�. Ha citato il grido di Isaia, �Pace, pace al vicino e al lontano�, soffermandosi quindi sul valore della convivenza. �Non c'� giorno in cui il popolo ebreo non preghi per la pace�. Probabilmente quello del presidente della comunit� islamica era l'intervento pi� atteso: il primo passo verso il dialogo � stato fatto. Farid Mansour ha iniziato con una preghiera, ricordando i profeti comuni alle tre grandi religioni: Mos�, Abramo, e quindi Ges�. Ha ricordato come in arabo �islam� significhi pace. �La pace � fondamentale nella cultura islamica. Il nostro saluto � sempre di pace, e per questo diciamo che la pace possa regnare sempre fra tutti i popoli della terra�. Mansour ha auspicato che si possa, anche a Parma, instaurare un dialogo fra le tre religioni del �libro� (ebrei, cristiani e islamici) per sottolineare le parti comuni a tutti. E ha concluso con un'affermazione ed un auspicio. �Il nostro Dio � lo stesso vostro Dio. Spero che ci possano essere altri incontri per una conoscenza reciproca�. Infine ha preso la parola monsignor Bonicelli, in una piazza sempre pi� gremita. �Sono questi giorni in cui la speranza si � affievolita. Dall'11 settembre l'apprensione per la pace ci assilla in continuazione. Ma oggi tutti noi siamo qui perch� ci sta a cuore la pace�. E anche il vescovo ha sottolineato come la preghiera va indirizzata all'unico Dio. Ha avuto parole di ferma condanna per il terrorismo, in qualsiasi forma, ma anche parole di solidariet� per le famiglie delle vittime degli attentanti sia degli Stati Uniti sia della Palestina, ma anche per il popolo afgano. �Chiedo a Dio, con forza, la pace. Sentiamo il grido degli innocenti, e prego affinch� non ci sia nessun cedimento all'odio e alla vendetta�. Infine ha ricordato le parole di Giovanni Paolo II, �con il dialogo, non con le armi, si risolvono le controversie�. Tutto il sagrato della chiesa quindi si � illuminato: da un braciere, i rappresentanti religiosi hanno acceso fiaccole con cui, a loro volta, hanno fatto ardere le candele tenute da un migliaio di fedeli. Poi, tutti insieme, hanno sfilato verso piazzale della Pace in un lungo, improvvisato corteo.

Massimo Montani