Comunità di S.Egidio


 

23/11/2001


Tornare alle �armi� semplici e decisive della preghiera

 

L�Angelus di Domenica 18 novembre si � concluso con un�accorata invocazione del Papa a Maria, �Regina della Pace�: �Aiutaci a superare anche questo momento difficile, che turba la serenit� di tante persone, e ad impegnarci senza indugi nel costruire ogni giorno e in ogni ambiente una autentica cultura della pace�. Sono parole che vengono da un uomo che ha vissuto gran parte del Novecento, con le sue tante guerre e i suoi sconvolgimenti. Oggi Egli, come noi tutti, si trova di fronte a un orizzonte internazionale turbato dal terrorismo e dalla violenza. Come far s� che l�ombra lunga del Novecento bellicoso non si proietti sul Duemila? Bisogna costruire una vera cultura della pace.

ll Papa indica una via semplice e essenziale: �Quanto pi� insormontabili -ha detto- sembrano le difficolt� e oscure le prospettive, tanto pi� insistente deve farsi la nostra preghiera per implorare da Dio il dono della comprensione reciproca, della concordia e della pace�.

L�invito dell�Angelus � tornare alle �armi� semplici e decisive della preghiera. E la preghiera -aggiunge il Papa- acquista forza se accompagnata dal digiuno e dall�elemosina. Del resto la pace � da decenni nel cuore della preghiera della Chiesa, sia nei tempi bui delle due guerre mondiali come di fronte ai tanti conflitti dimenticati dal mondo. Non ci si pu� rassegnare a che le armi abbiano l�ultima parola. Per il 14 dicembre prossimo, Giovanni Paolo Il invita i cattolici al digiuno, �durante il quale pregare con fervore Dio perch� conceda al mondo una pace stabile, fondata sulla giustizia, e faccia s� che si trovino adeguate soluzioni ai molti conflitti che travagliano il mondo�.

Non sfugge che il 14 dicembre � l�ultimo giorno del Ramadan, il mese che i musulmani dedicano al digiuno e alla preghiera. Questa simultaneit� va compresa alla luce dell�invito del Santo Padre ai rappresentanti delle religioni del mondo per ritrovarsi nello �spirito di Assisi�, il 24 gennaio, nella citt� di san Francesco. Ci si collega qui all�intuizione di Giovanni Paolo Il nel 1986, quando invit� i partecipanti delle religioni a pregare ad Assisi per la pace, l�uno accanto all�altro e -come disse- mai pi� l�uno contro l�altro. Allora, durante la guerra fredda, quando ancora la cultura dominante considerava le religioni un fenomeno residuale, il Papa intu� �il legame intrinseco tra un atteggiamento autenticamente religioso e il grande bene della pace�, come disse ad Assisi. Quella Giornata mondiale di preghiera per la pace � passata alla storia come una delle pi� importanti immagini religiose del Novecento.

Non � stato, per�, solo un momento di grande attenzione pubblica. C�� un�intuizione profonda, come il Papa spieg�: �La preghiera autentica cambia gi� il cuore dell�uomo. Dio sa bene di che cosa abbiamo bisogno. Se egli ci invita a chiedere la pace, � perch� questo umile atto trasforma misteriosamente le persone che pregano e le mette sul cammino della riconciliazione, della fratellanza�. E� l�espressione della forza umile della preghiera che tocca il cuore degli uomini e li affratella. Del resto, ad Assisi, nel 1986, non abbiamo pregato invano. li mondo � cambiato; tutte le comunit� religiose sono state richiamate al valore della pace e alla liberazione dalle identificazioni di parte. Quello spirito ha aiutato le religioni ad attraversare un tempo carico di insidie, non fossero che quelle dei nazionalismi. Oggi, in questo periodo difficile, il Papa rivolge questo invito: �Ci si vuol trovare insieme, in particolare, cristiani e musulmani, per proclamare davanti al mondo che la religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio, di violenza�. Questi tempi -secondo Giovanni Paolo II- segnano una sfida a tutte le religioni che lo porta a ravvivare lo �spirito di Assisi�: trovare nella preghiera una radice autenticamente religiosa e liberarsi dall�inimicizia, dall�odio, dalla violenza. L�appuntamento di preghiera ad Assisi � l�invito a tutti i cristiani e a tutti i credenti del mondo, perch� rivolgano a Dio una corale invocazione per la pace. Rivolgendosi al Signore, scopriranno pi� in profondit� che vuoi dire essere fratelli. Con questa basilare fiducia, la Chiesa avanza in questo inverno di guerra, non rassegnata a che la storia sia inesorabilmente segnata dall�odio, dalla violenza e dalla guerra. E ci aiuta tutti a sperare.

Andrea Riccardi