Comunità di S.Egidio


 

03/12/2001

Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e ispiratore della Comunit� di Sant�Egidio, ha scritto �La parola di Dio ogni giorno�
Diario di un credente che ha trovato Ges� tra gli stranieri

 

�Il cristiano deve avere in una mano la Bibbia e nell�altra il giornale�, analisi di un teologo che guarda il mondo con occhi chiari. Vincenzo Paglia, vescovo a Terni, uno degli ispiratori della Comunit� di Sant�Egidio, rimodula l�invito ne La parola di Dio ogni giorno . Commenta Antico e Nuovo Testamento con l�attenzione di chi insinua la speranza nelle distrazioni della quotidianit�. Libro lungo un anno per aiutare i pensieri che si aprono nel silenzio, spazio segreto di ogni praticante. Ma Paglia non cerca solo loro. Cerca altri lettori. Laici pigri, laici annoiati; abitudinari convinti che assolti gli obblighi della liturgia, si possa tornare quelli di sempre. Soldi, vanit� e lavoro, pi� le altre cose. Narcisi che si autoesiliano nella �tranquillit� di chi non vuol sporcarsi con la storia, mentre la Bibbia invita a sporcarsi con la vita�.

Il vescovo misura il commento sulle nostre abitudini. Giorni di anni grigi dietro le luci tv. �Problema di fondo � l�indebolimento della fede e della ragione. C�� bisogno di uno scatto di etica�. Non lasciarsi trascinare, ma saper scegliere �con la compagnia di parole collaudate dal crogiolo della storia: 2000 anni di Vangelo, 2500 della Genesi. Hanno nutrito ebrei, cristiani e, per una certa parte, i musulmani. Ripensare alle radici � necessario per disarmare la violenza, rafforzare pace, accoglienza, generosit�, altruismo. Spirito che spinge in terre lontane operatori di fraternit� e missionari. E convince il vescovo Romero a restare con i suoi, in Salvador, e non venire a Roma dove poteva salvarsi�.

Strano �diario�: sfugge il moralismo per riaccendere i segni della cultura nella quale siamo immersi. A volte le conclusioni inquietano nel contrasto tra chi diciamo di essere e chi davvero siamo. Come nell�interpretare il biglietto che Paolo invia a Onesimo, schiavo scappato al padrone: �In lui possiamo vedere tanti uomini e tante donne che ancora oggi continuano a fuggire alla schiavit� di terre e situazioni drammatiche in cerca di libert� e, spesso, della vita. Ma gli uomini continuano ad alzare barriere per bloccare l�aspirazione alla libert� e a una vita degna�. Risorgono frontiere vecchie e nuove, opera di �indemoniati, simbolo delle tante distanze che dividono gli uni dagli altri�.

Il filo della Scrittura ammonisce la realt� declamata dalle prime pagine appese alle edicole: �I forestieri (gli stranieri) orfani e vedove erano tra i pi� poveri nella societ� israeliana. Le guerre frequenti non solo provocavano migrazioni ma costringevano orfani e vedove a vivere senza protezione. La parola di Dio si preoccupa di loro, invita con fermezza a non opprimerli ricordando a Israele la sua condizione originaria di straniero in terra d�Egitto�. Storia di ieri, storia di oggi. L�osservazione di Paglia cade nella Gerusalemme che ancora brucia e fruga la disattenzione italiana. Cinquanta milioni di emigranti seminati nel mondo, eppure si vuol dimenticare: erano nostre famiglie, appena qualche anno fa. Ma guai cucire la stessa angoscia sui profughi di adesso. Poi ricorda Marco: �Voi chi dite che io sia? Chiede Cristo ai dodici compagni�.

Una volta, fra le baracche del Nicaragua, un giovane prete ripeteva la stessa domanda agli stracci dei suoi fedeli: �Chi � Ges�?�. �Un uomo senza pane, senza casa, senza terra�: rispondevano cos�, idealizzando la disperazione nella speranza. Chiss� cosa potrebbero rispondere le folle del benessere delle nostre cattedrali. Forse Vincenzo Paglia lo spiegher� nel prossimo libro.

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Il libro: �La parola di Dio ogni giorno�, a cura di Vincenzo Paglia, edizioni Libri di Sant�Egidio - Leonardo International, pagine 315, lire 30.000, euro 15,49

Maurizio Chierici