Comunità di S.Egidio


 

20/12/2001

MANIFESTAZIONE IN PIAZZA MUNICIPIO
Anziani e immigrati. Oggi un sit-in. �Pi� assistenza�

 

�Non impedite agli immigrati di aiutarci a vivere�. E� una richiesta precisa di attenzione quella che gli anziani di Napoli (166.157 persone, il 15,4% della popolazione ) avanza ai rappresentanti del governo e degli enti locali in citt�.

In ballo, il nuovo progetto di legge sull'immigrazione, gi� contestato con manifestazioni il 22 novembre a Roma, il 13 dicembre a Genova e l'altroieri a Padova. Emendamenti urgenti alla legge (tra i quali, la revisione del tetto di reddito di 93 milioni annui per famiglia che desideri assumere un immigrato) saranno presentati, oggi alle 16, in Prefettura. E alle 15, in rappresentanza dei movimenti �Genti di pace� e �Viva gli anziani�, alcune centinaia di canuti cittadini e di lavoratori stranieri - uniti da un legame di mutuo soccorso � scenderanno non a caso in piazza Municipio, per un pacifico sit-in promosso dalla Comunit� di Sant�Egidio che dal 1973 opera a Napoli: in un rapporto di amichevole e solidale �alleanza� al fianco degli over 60, �continente problematico� bisognoso di assistenza, preferibilmente domiciliare ma non solo. Sono soggetti fragili (ben 17.727 hanno 85 anni e pi� e dunque a rischio, come dimostrano le tragiche cronache di questi ultimi giorni. Sono persone spesso sole, e non autosufficienti (in citt�, almeno 5.800), oppure border line (9.900 napoletani anziani rischiano di ammalarsi di confusione mentale). Sono, in altre parole, il futuro che avanza: �in un capoluogo di provincia che ha fama d'essere il pi� giovane d'Italia, ma dove negli ultimi tre anni la tendenza � stata l'allineamento all'Europa, con un decremento della popolazione di 25000 persone e un aumento di anziani pari ad oltre 3.200 unit�, spiegano Antonio Mattone e Bianca Frattini, volontari di Sant'Egidio, che ieri hanno presentato l�iniziativa e i dati inediti di una ricerca della Comunit� su un campione di 1.038 anziani (il 68% con meno di 80 anni, il 32% pluriottantenne), dislocati su tutto il territorio urbano e rappresentativi di tutte le fascie d�et�. Molti di loro, come attestano i dati Inps relativi al 2000, campa con una media di 530mila lire di pensione al mese; e i pur innovativi e validi servizi (di assistenza economica, domiciliare, in strutture residenziali e in altre iniziative), offerti dal Comune, �vanno potenziati e semplificati, considerando anche il fatto che tra il �98 e il 2000 la quota di spesa sociale per gli anziani in citt� � scesa dal 32% al 29,6% del totale�, spiegano ancora i volontari della Comunit�. Per queste persone, � decisivo il reciproco rapporto di fiducia, comunicazione, sostegno instaurato con lavoratori stranieri: che a Napoli � composto per il 94% di donne, et� media 42 anni, in prevalenza ucraine, polacche e russe, ma anche dello Sri Lanka, Capo Verde, Tunisia, Eritrea. Sono loro a prendersi cura dei nostri anziani residentia casa propria (il 33% di 80 anni e pi�, per il 74% donne, il 12% non � autosufficiente). Sono loro la risorsa per vivere la vecchiaia come un�opportunit�, e non come un�ineluttabile disgrazia.

Donatella Trotta