Comunità di S.Egidio


 

23/12/2001


A pranzo con gli ultimi

 

Quando cominciarono, nel '93, la chiesa di San Tommaso, cuore del Pranzo di Natale della Comunit� di Sant'Egidio, bast�. L'anno dopo si dovette ricorrere ai locali annessi. Quest'anno ci vuole un vero e proprio gemellaggio di spazi, da via della Pergola fino a Borgo Pinti, al piano terreno dell'Istituto San Silvestro. E' il miracolo di un'amicizia che ritorna tutto l'anno, il frutto di una familiarit� intensa con l'altra citt� degli anziani e dei giovani, con quella degli immigrati di religioni diverse, con quella dei senza fissa dimora che qui trovano la loro famiglia, con la citt� dei nomadi. E' l'icona di un Natale �festa delle feste�, come diceva Francesco d'Assisi, al quale la Firenze di tante persone e di tanti commercianti partecipa generosamente perch� venga bene e che trasformer� la chiesa di San Tommaso, il 25 dicembre a pranzo, nel luogo della pace possibile. Tutto questo in una stagione particolare, battuta dal vento di guerre e violenza in tante parti del mondo. E' un modo, non formale, in un luogo di Vangelo nel giorno in cui nasce la Buona Notizia, per dissipare il freddo di chi pensa che gli scontri sono inevitabili. E' attesa la visita dell'arcivescovo Ennio Antonelli, che nel pomeriggio del 25 incontrer� gli ospiti del Cottolengo. Anche nella vigilia, domani sera, la Comunit� con il Dopolavoro ferroviario, volontari e amici, animer� una cena, presso la mensa di via del Romito, rivolta a tanti che magari sono soli o per strada. Nel pomeriggio, alle 16,30, una liturgia nella chiesa di San Ferdinando in Montedomini, dove gli anziani hanno raccolto offerte per curare le madri e i bambini sieropositivi dell'Africa. Questo gusto sapido del Natale � contagioso. E' il Natale particolare dei nove missionari della diocesi fiorentina, come don Sergio Merlini in Camerun o di padre Ampelio Cavinato, in Uganda. E' il Natale di San Bartolo in Tuto: la parrocchia alle 18 allestisce un presepe vivente per raccogliere offerte da destinare al pellegrinaggio dei giovani a Toronto. E' il Natale di veglia della Comunit� dell'Isolotto; � quello delle lettere che tanti mandano ai condannati a morte, per vincere la solitudine dietro le sbarre e fare crescere una cultura senza esecuzioni.

Anche le medicine aiutano il Natale: il Centro missionario medicinali ha allestito una mostra fino al 6 gennaio, tutti i giorni dalle 10 alle 20, di artigianato del Sud del mondo per finanziare la propria attivit� di raccolta di medicinali da inviare nelle missioni. E' un Natale accompagnato da tante iniziative a favore di chi ha bisogno, suscitate dalla Lega italiana contro i tumori, dalla Ronda della Carit� (con una cena a Natale nei locali del Parterre per i senza fissa dimora), dai Centri anziani che hanno raccolto per momenti conviviali la citt� con i capelli bianchi. Alla mensa di San Francesco Poverino, in piazza Santissima Annunziata, verranno dati 350 pasti anche il 25. Il 21 nel Centro sociale il Pozzo sono stati raccolti con una cena fondi per costruire una casa di accoglienza. I segni sono stati e sono tanti: meno male.

Michele Brancale