Comunità di S.Egidio


 

27/12/2001

Mille al pranzo della comunit� di Sant'Egidio
La festa degli ultimi
Nella basilica dell'Annunziata l'appuntamento per i poveri. Ma a rispondere all'invito � soprattutto chi cerca un sorriso e la compagnia che nessuno saprebbe offrirgli

 

Si sono ritrovati in pi� di mille. Per semplicit� li definiresti poveri, ma al pranzo della Comunit� di Sant'Egidio non si presenta soltanto chi non pu� permettersi un banchetto all'altezza dei modelli televisivi. Nella basilica dell'Annunziata, trasformata in un grande sala per ricevimenti, c'era anche, ed erano molti, chi cercava semplicemente un sorriso, una compagnia impossibile da trovare in famiglia. Con loro decine di volontari, che, fin dalle prime ore del mattino, si sono dati appuntamento in chiesa.

Alle dodici i primi arrivi: numerosissimi gli stranieri, provenienti da almeno 30 paesi: cristiani, musulmani, buddisti, ma desiderosi di vivere una giornata in amicizia: alcuni provengono da paesi segnati dalla guerra e dalla violenza. Al momento degli auguri, si sono sentite risuonare le lingue pi� inaspettate, dal nepalese all'ucraino, dal castigliano al polacco, dall'albanese all'arabo. Tanti gli "amici per strada", incontrati dalla comunit� nelle stazioni o negli angoli pi� nascosti della nostra citt�. E poi famiglie intere, persone invalide, malate. Ognuno ha trovato il suo posto gi� contrassegnato col suo nome, ma nel corso del pranzo tanti altri si sono aggiunti, fino a riempire ogni angolo della basilica: pi� di mille le persone sedute a tavola, che hanno gustato un men� natalizio, che prevedeva per� tutte le alternative necessarie per i regimi alimentari delle tradizioni religiose diverse .

Alla fine del pranzo undici babbi natale hanno condotto le slitte con i regali per tutti e per tutti un biglietto con gli auguri e il nome. Immancabile il brindisi, scattato da cento bottiglie contemporaneamente e l'augurio, espresso da tutti � stato di ritrovarsi di nuovo l'anno prossimo insieme per vivere ancora una giornata indimenticabile. La festa � poi continuata in serata con una cena con i bambini dei campi nomadi di Genova, che nel clima di festa non ha per� voluto dimenticare la morta avvenuta la sera del 24 dicembre del piccolo Nicolas, a causa dello scoppio di una bombola della sua roulotte. La festa della comunit� di Sant'Egidio ha raggiunto tanti amici non solo a Genova, ma a partire da Roma in tante citt� italiane, europee e di altri continenti, dal Salvador al Mozambico, da Cuba all'Indonesia, raccogliendo bambini di strada, carcerati, lebbrosi, senza distinzione di religione, di etnia, di nazionalit�.

Ma il Natale di Sant'Egidio era cominciato gi� il giorno prima, nei due grandi istituti per anziani della citt�, la D'Oria e il Brignole Sale. Qui i volontari hanno raccolto intorno alle tavole tutti gli ospiti, per un pranzo fuori dal comune, confezionato dai pi� grandi chef della citt�. Con tanto di dessert esclusivo.