Comunità di S.Egidio


 

27/12/2001

TANTI NOVARESI HANNO RISPOSTO ALL�APPELLO DELLA COMUNITA� DI SANT�EGIDIO CHE HA INVITATO A PRANZO ANZIANI SOLI, IMMIGRATI, BARBONI E FAMIGLIE IN DIFFICOLTA�
I 150 �camerieri� per i poveri
Volontari a Natale con oltre settecento ospiti

 

NOVARA Qualcuno si � presentato in giacca e cravatta ma non si � tirato indietro quando � stato il momento di pulire le pentole oppure i bagni e imboccare gli anziani pi� in difficolt�. Sono stati oltre 150 i volontari che a Novara e Borgomanero hanno raccolto l�appello lanciato dalla Comunit� di Sant�Egidio per la ricerca di �camerieri� del pranzo dei poveri a Natale. Una �tavolata� divisa in cinque saloni tra Novara e Borgomanero con oltre 750 �coperti�. Gli ospiti sono stati gli amici di sempre del gruppo novarese della Comunit�: tantissimi stranieri (negli anni scorsi la concomitanza del Ramadan che impone il digiuno durante il giorno aveva costretto a differire di qualche ora il pranzo) ma anche barboni, famiglie disagiate, anziani soli. Ogni anno il numero degli invitati cresce, senza contare i tanti che si aggiungono all�ultimo minuto: �La povert� sta aumentando sempre di pi� anche a Novara e coinvolge tanti italiani. Non sono poche le famiglie in difficolt� a fare la spesa a fine mese� commenta Piero Bestagini, della Comunit� di Sant�Egidio. Per loro il pranzo del 25 dicembre � ormai una tradizione di festa e amicizia. E la riprova che tutto ha funzionato anche in questo 25 dicembre 2001 � arrivata da un uomo che vive per strada. Alla fine del pranzo ha commentato sorridendo: �Pure quest�anno il Natale � andato bene�. �In effetti spesso il 25 dicembre � il momento in cui si traccia un bilancio della propria vita con gli altri - commenta Bestagini -. E a volte in alcune case si assiste a riti atroci per cui si `misura� l�affetto di una persona dall�importanza del dono ricevuto. C�� la necessit� di recuperare il senso della festa vissuta insieme, condivisa. La prova pi� evidente arriva proprio dagli stranieri e dalla loro nostalgia: magari qui stanno abbastanza bene ma sentono la mancanza delle feste comunitarie tipiche dei Paesi d�origine e che in Italia invece si stanno perdendo�. Non � stato facile organizzare una �tavolata� di queste dimensioni. Da tempo la Comunit� di Sant�Egidio ha messo in moto la macchina della solidariet�. Con successo. �Abbiamo trovato tanta generosit� dalla gente - continua Bestagini -. E questo � il segno di dignit� da parte di questa citt�. Lo spazio � stato trovato nelle parrocchie di Sant�Antonio e della Sacra Famiglia, in due case di riposo (una in viale Piazza D�Armi a Novara, l�altra all�Opera Pia di Borgomanero) e al Convivio di Sant�Agabio. Alcuni cuochi si sono messi ai fornelli gratuitamente, i negozi hanno accolto l�invito di regalare i doni per gli ospiti, un supermercato ha garantito prezzi speciali per la maxi-spesa del pranzo. E poi si sono trovati anche loro: camerieri e lavapiatti. L�appello � stato lanciato da �La Stampa� ma � girato anche in mille altri modi e cos� in tanti hanno telefonato �prenotando� il turno gi� il giorno della Vigilia oppure si sono presentati di persona la mattina di Natale dove venivano preparati i pranzi. Qualcuno aveva tutta la famiglia al seguito, altri sono venuti da soli. I pi� numerosi sono stati i giovani tra i venti e i trent�anni, come una ragazza di Galliate che ha detto semplicemente: �Almeno per una volta nella mia vita vorrei fare un Natale davvero come si deve�. La solitudine e l�isolamento s�insinuano ovunque. La mattina del 25 il centralino delle emergenze sanitarie ha registrato un�escalation di richieste di aiuto da parte di anziani che si sentivano male. Ieri, invece, le telefonate al 118 sono arrivate da tanti �ingordi� che lamentavano malesseri dovuti ai grandi pranzi del giorno prima.

Barbara Cottavoz