Comunità di S.Egidio


 

27/12/2001

Centinaia di senzatetto e stranieri hanno festeggiato partecipando al pranzo organizzato dalla Comunit� di sant�Egidio
Natale a tavola con i poveri
L�omelia di Tettamanzi: via la paura, avanti la solidariet�

 

La chiesa piena i poveri, senzatetto, stranieri. Decine di tavoloni imbanditi a festa laddove normalmente si prega, si celebrano matrimoni e battesimi in allegria. Mille persone per una sola famiglia, riunita a Natale,per dimenticare l�amarezza di una vita fatta di stenti. Abbracciati dai duecento volontari della Comunit� di Sant�Egidio, scaldati dai lampioni-stufa disseminati sulle tre navate barocche. La chiesa dell�Annunziata trasformata nella loro casa, una deserta piazza della Nunziata, nell�ora del pranzo natalizio, il loro terrazzo per il brindisi.

Il 25 dicembre dei poveri � stata una festa allegra e calda. Un�unica comunit� che raccoglie i genovesi di spirito dedicati al prossimo e i genovesi bisognosi. Con qualche piatto di lusso: antipasti classici, ravioli e lasagne,arrosti di tacchino o di maiale (da servire con attenzione alle varie regole delle religioni), pandolce. Con i cassonetti della piazza invasi dagli scatoloni regalo di una manifestazione ancora opulenta. Proprio guardando a questo contrasto, allargando lo sguardo a ci� che accade nel mondo, il cardinale di Genova Dionigi Tettamanzi ha scritto il suo messaggio per la messa della nativit� di Cristo: �Non rimanete indifferenti all�annuncio del Natale �. Soprattutto in questo contesto storico caratterizzato a guerra e terrorismo.

Il cardinale,per�,non ha potuto leggere i persona dal pulpito di San Lorenzo la sua omelia. Una lombosciatalgia lo ha costretto al letto e la celebrazione della liturgia � spettata al vescovo ausiliare monsignor Alberto Tanasini. �In un tempo in cui, tristemente, da vicino e da lontano, si fa esperienza di terrorismo, di violenza, di guerra, i odio e di morte - ha sottolineato il cardinale - il mondo sembra avvolto dalla paura e l�orizzonte della storia pare oscurato�.Il tutto senza dimenticare il piccolo pezzo di mondo che circonda la vita stessa dei genovesi. I poveri, la solidariet� e la speranza: valori da riscoprire soprattutto nei giorni di festa.

�Occorre prendere coscienza del Natale perch� cos� facendo - conclude l�omelia di Tettamanzi - proclamiamo il fondamento vero della gioia e di una rinnovata speranza: Ges� Cristo Salvatore del mondo. Che sarebbe il nostro mondo senza la Chiesa? Dio � venuto tra noi, forza irresistibile di pace per il cuore di ogni uomo e per la vita dei popoli. Scompaia la paura, scompaia l�oscurit�.

Sul volto delle centinaia di genovesi raccolti all�Annunziata quell�oscurit� � sparita per poche ore. Oggi sono tornati alla loro travagliata vita, ma resta nel loro sguardo la speranza.