Comunità di S.Egidio


 

28/12/2001


Di razze diverse, ma tutti a tavola
L'iniziativa per la pace della Comunit� di Sant'Egidio

 

LIVORNO. �Un inverno freddo, un inverno duro. Una stagione cos� rigida, che si pu� morire di freddo da soli nella propria baracca, anche nella nostra citt�; un periodo cos� difficile, che si pu� morire asfissiati in un container, nell'attesa di un futuro migliore, anche sulle nostre banchine�. Sono alcune riflessioni, in questi giorni di festa e di consumismo, della comunit� di Sant'Egidio, impegnata in tante benemerite iniziative a favore dei deboli, dei poveri e dei sofferenti.

�Tanti - scrive la comunit� in una nota - attendono un futuro migliore, soprattutto in questo tempo di guerra, vicino e lontano da noi: gli anziani soli e dimenticati, gli zingari emarginati ed esclusi dalle citt�, i barboni relegati ai margini di una vita che scorre sempre pi� frenetica nella ricerca del proprio benessere e della propria tranquillit�; e pi� lontano da noi i parenti delle vittime degli attentati in America ed in Israele, le vittime dei bombardamenti in Afganistan ed in Palestina, i milioni di malati di Aids in Africa. Tanti attendono un futuro migliore, ma come�?.

La Comunit� di Sant'Egidio, anche quest'anno, si � ritrovata insieme per il Natale, ponendosi questa domanda, una domanda rivolta a tutti, grandi e piccoli, bambini ed anziani. �Da questo sono nate tante risposte. Anzitutto - si legge ancora nella nota - il desiderio di stare di pi� insieme, il bisogno di essere pi� uniti per rispondere concretamente all'odio e alla divisione, per accogliere tanti e per pregare per la pace raccolti nella chiesa di San Giovanni Battista, perch� nessuno � cos� forte da poter fare a meno degli altri. E poi essere insieme nel pranzo di Natale, con chi � pi� povero e solo, con chi non ha casa, con chi aspetta una famiglia con cui festeggiare, una famiglia in cui ognuno pu� aiutare, perch� nesssuno � cos� povero da non poter aiutare: a preparare il pranzo e i locali, a servire, a creare un clima sereno, a vincere le divisioni che allontanano gli italiani dagli zingari e dagli stranieri dai giovani�.

Cos�, anche quest'anno la Comunit� di S. Egidio ha organizzato un pranzo di Natale (180 i presenti), con un menu arricchito di piatti etnici preparati dalle donne straniere, il cous-cous maghrebino, il burek albanese, il riso Thilandese.

Prima dell'inizio del pranzo, il vicesindaco Bedarida ed il vescovo Coletti hanno rivolto il loro saluto ai presenti. La dottoressa Bedarida, ospite della Comunit� ormai da sette anni, ha raccontato come in questo tempo � cresciuta la partecipazione al pranzo, e la sua amicizia con alcuni invitati. Mons. Coletti ha spiegato come il fatto di far sedere attorno allo stesso tavolo gente proveniente da Paesi, culture e religioni diverse, sia un'immagine efficace di una pace possibile.