Comunità di S.Egidio


 

13/01/2002

Anziani ed extracomunitari sono spesso accomunati da legami di amicizia e di aiuto.
La Comunit� di Sant�Egidio ha presentato un rapporto in proposito

Ho bisogno di te

 

�Ho bisogno di te�. Con questo grido sono scesi in piazza in migliaia, anziani ed immigrati insieme, per chiedere di regolarizzare la condizione degli extracomunitari ed apportare delle modifiche ad una legge che, se approvata, finir� per spezzare il forte legame di amicizia e di aiuto tra le due categorie pi� deboli, gli anziani e gli immigrati, appunto. Negli ultimi anni in Italia la richiesta di personale straniero e molto aumentata, nel "2000 gli imprenditori hanno calcolato un fabbisogno minimo di centomila immigrati per le loro imprese. Da tempo si sta diffondendo nel nostro Paese, l'"abitudine" delle famiglie con un anziano, un disabile o un bambino di utilizzare stranieri per compiti di cura e assistenza a domicilio. Molti anziani riescono a sopravvivere in casa propria grazie all'aiuto di una persona straniera. E proprio per questo che anziani ed immigrati sono scesi in piazza per una manifestazione pacifica promossa dal movimento "Viva gli anziani" della Comunit� di Sant'Egidio.

�Il nostro scopo e quello di chiedere ai parlamentari italiani una maggiore integrazione degli stranieri per lo sviluppo del nostro Paese - ha affermato Bianca Frattini della Comunit� di Sant'Egidio - a Napoli la nostra Comunit� e dal 1973 e fin da allora e sempre stata al fianco della terza et�. Era il 1981 quando un anziano fu trovato morto nella sua abitazione, dopo quattro giorni al decesso; eppure era un ambulante tra i pi� conosciuti che viveva in un quartiere tra i pi� popolati... da allora I'amicizia con gli anziani e cresciuta e oggi la Comunit� e impegnata nell'assistenza domiciliare di circa 600 persone in tutti i quartieri di Napoli ed ha una presenza nei principali istituti di circa 700 anziani. Da anni la nostra comunit� propone attivit� che mirano al miglioramento delle condizioni di vita della terza et� - ha continuato la Frattini - oltre ad offrire aiuto ed assistenza. "Viva gli anziani" ha come obiettivo quello di ricostruire attorno a loro, la possibilit� di vivere fino alla fine, o almeno il pi� lungo possibile, I'ambiente in cui sono vissuti�.

Difendere gli anziani vuol dire difendere le loro abitudini e i loro affetti, il legame di amicizia e di fiducia che molti hanno costruito con la persona che gli sta accanto, che si dedica con diligenza e devozione e che in fondo anche se a pagamento svolge comunque una mansione che spetterebbe ai figli.

�Mandare via agli immigrati vuol dire spezzare in maniera brutale questo fragile e precario rapporto di fiducia e collaborazione - ha affermato la Frattini - proprio per questo noi proponiamo alcune modifiche al Decreto legislative del Governo, al Testo Unico in materia di immigrazione, chiedendo di regolarizzare e semplificare I'assunzione del lavoratori stranieri, la revisione del tetto di reddito di 93 milioni annui per poter assumere un lavoratore straniero, la sponsorizzazione attraverso altre famiglie di italiani come un canale regolare di ingressi in Italia e i ricongiungimenti familiari, perch� ogni persona ha diritto a vivere con la propria famiglia�.

�Quello che noi chiediamo e di non impedire agli immigrati di poter aiutare gli anziani - ha aggiunto Antonio Mattone, altro esponente della Comunit� - la legge sull'immigrazione tende a rendere tutto pi� difficile A Napoli il 75% delle persone sole e coppie di anziani ha bisogno, per vivere, di un aiuto a domicilio, la quasi totalit� dei casi e affidata a personale straniero�. Pi� della meta degli stranieri - conclude - con la nuova legge non potr� pi� aiutare gli anziani. II che finir� per stroncare questo rapporto di solidariet� fra persone fragili�.

II capoluogo campano, pur essendo la provincia pi� giovane d'ltalia, ha una popolazione costituita per il 15,45% da anziani, di questi circa 18mila non sono auto-sufficienti mentre altri 17mila e 700, pur essendo autosufficienti, hanno bisogno per vivere di un aiuto a domicilio.

La Comunit� di Sant'Egidio ha condotto un'inchiesta dal titolo: "Anziani e stranieri", sottoponendo un questionario a pi� di mille anziani.

Dai risultati si evince che su 1038 anziani circa 113 usufruiscono dell'aiuto domiciliare di personale straniero, ovvero l�11% per vivere ha bisogno di un aiuto a pagamento. Quasi sempre si tratta di persone residenti a casa propria, di questi il 33% ha ottant'anni, il 74% sono donne e il 2% non e autosufficiente. Ben 73, inoltre dei 113 anziani che hanno assunto personale straniero, hanno superato gli ottant'anni; tra coloro che hanno meno di ottant'anni, poi, e il 35% che ha bisogno di aiuto, mentre tra gli ultra ottantenni la percentuale e del 65%.

II 38,9% degli anziani con stranieri non e autosufficiente, mentre i non autosufficienti che non hanno assunto personale straniero rappresentano l'11,9 dell'intero campione.

Ma chi e che chiede aiuto agli immigrati? II 25% e costituito da persone sole, mentre per il 47% si tratta di coppie anziane. Sommando le cifre appare chiaro che il 72% circa e costituito da anziani. Spesso accanto a persone non autosufficienti vi e qualche congiunto anch'esso anziano e che quindi difficilmente possa offrire cura e assistenza.

In una famiglia di soli anziani oggi la collaborazione domestica e una sicurezza in pi� e la garanzia di una qualit� di vita migliore e non pu� essere considerata semplicemente un lusso.

II 60% degli anziani, cio� pi� della meta, hanno parenti che si occupano di loro, si tratta quindi di famiglie che si fanno carico dei propri congiunti, ma che, tuttavia, non riescono a fornirgli 1'aiuto necessario.

Su 100 immigrati, infine, coinvolti in rapporto di lavoro a domicilio presso anziani, 17 prestano la loro opera e ben 77 lavorano ad orario continuato.

Gli stranieri che lavorano a casa degli anziani hanno un'et� media di 42 anni e sono prevalentemente donne (94%). I Paesi di provenienza sono principalmente Europa, Asia ed Africa. A Napoli Ucraina e Polonia sono i Paesi pi� rappresentativi dei flussi migratori.

Daniela Paglionico