Comunità di S.Egidio


 

24/01/2002

Riccardi, presidente di S. Egidio: una situazione pi� complessa rispetto al meeting dell�86
�Il caos � globale, le religioni devono scegliere�

 

ROMA - �Rispetto al 1986, quando si tenne la prima giornata di Assisi, oggi lo scenario mondiale � diverso: non ci sono pi� i due imperi, ma viviamo in una situazione di globalizzazione e di caos, nella quale le religioni svolgono un nuovo ruolo pubblico, sotto la spinta delle passioni nazionali e dei fondamentalismi�: cos� parla Andrea Riccardi, presidente della Comunit� di Sant�Egidio, che � tra gli �invitati� di Assisi. Tiene la �testimonianza� di parte cattolica nell�assemblea che apre la �giornata�, oggi alle 11.

Dunque � vero che oggi � pi� arduo parlare di pace?
�E� pi� arduo, ma pi� necessario. Le religioni, ora scosse da passioni identitarie, devono operare le loro scelte�.

Lei pensa che l��impegno per la pace� che verr� proclamato oggi pomeriggio possa avere efficacia?
�Penso di s�. L�adesione cos� larga e corale a questa giornata rivela un bisogno di agire e mi fa ben sperare che l�impegno non resti un grido solitario�.

La comunit� di Sant�Egidio ha scommesso molto sullo �spirito di Assisi�. Lei immaginava che si sarebbe potuta tenere una nuova giornata?
�Sono testimone del grande interesse del Papa perch� lo "spirito di Assisi" non si spenga. Esso � documentato nei quindici messaggi che ha mandato ai nostri meeting. Oggi possiamo dire che l�evento � diventato tradizione. Credo che il Papa voglia provare un linguaggio di pace su un registro diverso da quello della diplomazia, e cio� sul registro dell�invocazione. Questo per lui vuol dire Assisi!�.

Luigi Accattoli