Comunità di S.Egidio


 

24/01/2002

L'intervista
�Non dobbiamo dare una lettura politica agli insegnamenti di Vangelo e Corano�

 

Roma. Incontriamo Mar Gregorios Ibrahim al termine di una preghiera per l�unit� dei cristiani, organizzata dalla Comunit� di Sant�Egidio nella basilica della Nunziata. Il vescovo siro-ortodosso di Aleppo, in Siria, uno dei partecipanti allo storico incontro voluto dal papa ad Assisi nel 1986, torna oggi nella terra di Francesco per continuare un dialogo pi� difficile dopo l�11 settembre. �Noi cristiani d�oriente sentiamo che da allora manca la fiducia reciproca. Bin Laden ha provato a trasformare questa guerra in un confronto tra civilt�, e chi ha in occidente parlato di crociata lo ha aiutato. Ma non tutti i musulmani sono con Bin Laden. Il dialogo pu� restituire fiducia. Perci� dobbiamo essere fedeli agli insegnamenti del Vangelo e del Corano, senza darne una lettura politica. Non si pu� leggere tutto alla luce di quanto oggi accade, trasformando la fede in radicalismo politico. Piuttosto il nostro radicalismo dev�essere una maggior fedelt� al Vangelo per i cristiani e al Corano per i musulmani�:

Qual � la particolare posizione dei cristiani nei paesi arabi?
�Qui da voi si parla molto di occidente cristiano, ma a me pare pi� corretto parlare di cristiani che abitano in occidente. In Europa molti ignorano la stessa esistenza di arabi cristiani, ma noi siamo presenti in Siria, Iraq, persino in Turchia. E condividiamo le preoccupazioni di tutti: in Palestina i cristiani sono oggetto delle stesse limitazioni che colpiscono i musulmani. E a Los Angeles, nel clima seguito agli attentati, sono stati uccisi anche quattro arabi cristiani. Temiamo che si arrivi ad una guerra aperta, che aggraverebbe la situazione. Molti arabocristiani lasciano i loro paesi, dove mancano prospettive. Ho visitato recentemente l�Iraq: la gente ha perso la speranza e la fierezza di essere iracheno. Chi vuole pi� restare in un paese che sembrava il paradiso e oggi � l�inferno?�.

Nello scorso mese di maggio la Siria ha accolto il Papa: quale � stata l�eco di questo incontro?
�Una visita storica, pensata prima di tutto per le chiese ortodosse. Un segno importante per l�ecumenismo, dopo le polemiche legate alla Dominus Jesu. Ha segnato una svolta anche nei rapporti con lo stato e con i musulmani: per quasi 10 giorni i media hanno parlato della storica presenza cristiana in Siria, e molti hanno scoperto di vivere in un paese con antichissimi monasteri e chiese, e con una comunit� viva di cristiani. Nei prossimi giorni la stampa e la televisione siriana daranno molto spazio all�incontro di Assisi�.

Come � stato accolto nei paesi musulmani l�invito del Papa a pregare per la pace?
�Bene, e questo non � scontato. Molti musulmani verranno e pregheranno per la pace. Accanto a loro ci saranno rappresentanti di altre religioni. Chiedere tutto questo ad un musulmano non � semplice, ma l�invito � stato accolto positivamente. E quest�incontro sar� una tappa nel cammino verso l�unit� dell�umanit�. La Comunit� di Sant�Egidio ha fatto molto perch� il dialogo iniziato 15 anni fa non finisse, e lo spirito di Assisi da allora ha coinvolto tanti�.

Lei ha gi� visitato in diverse occasioni Genova. Quali possono essere oggi i rapporti tra la citt� e l�oriente cristiano?
�Molte cose ci accomunano, ma i rapporti tra cristiani non sono archeologia. Dobbiamo approfondire i legami: la visita e lo scambio sono occasioni per imparare gli uni dagli altri. Se verrete in Siria scoprirete aspetti di una chiesa che conoscete ancora troppo poco. I cristiani di occidente hanno qualcosa da imparare, e lo stesso vale per noi�.

Doriano Saracino