Comunità di S.Egidio


 

25/01/2002


Le attese delle comunit� islamiche di Roma e Milano

 

Roma.Cancelli chiusi, ieri mattina, alla moschea di Roma. Non � giorno di preghiera e per la cosmopolita comunit� islamica romana - in gran parte fatta da immigrati - � pi� che mai giorno di lavoro. L'imam Mahmoud Sheweita non c'�. � ad Assisi, a pregare assieme al Papa. �Credo proprio che domani, venerd�, (oggi per chi legge, ndr) ne parler� nel suo sermone�, dice Mario Scialoja, presidente della Lega musulmana mondiale in Italia. Nel salottino del centro islamico una rivista in arabo ha in copertina le Twin towers in fiamme. �Questa giornata di preghiera interreligiosa per la pace - dice Scialoja - si inserisce in un percorso preciso in cui il Santo Padre ha distinto pi� volte tra terrorismo e Islam. Criminalizzarci sarebbe come accusare la Chiesa per gli attentati dell'Ira. Certo, gli appelli delle religioni, in un mondo secolarizzato rischiano di restare inascoltati. Ma questo Papa � un grande precursore. Come ha contribuito alla caduta dei regimi comunisti, cos� ha dato un grande impulso al dialogo con l'altra grande religione. Tutela della vita, ambiente, bioetica ci vedono vicini�.

�Il Papa � l'unica autorit� mondiale in grado di lanciare, in questo momento storico, un messaggio cos� forte di pace e di concordia�. A sostenerlo � il presidente del Centro islamico di Milano, Abdel Hamid Shaari, che precisa come �nessuna religione ci dice di fare del male e chi si macchia di delitti si mette fuori da ogni dottrina�. Qualche giorno fa nel capoluogo lombardo la Comunit� di Sant'Egidio aveva incontrato alcuni esponenti del mondo islamico, precedendo l'incontro di Assisi. �Abbiamo tanto da dare - dice Shaari - e vogliamo essere parte del vostro tessuto sociale�. A chi gli ricorda le recenti indagini giudiziari riguardanti proprio il Centro islamico di viale Jenner, Shaari risponde che �in una comunit� pu� esserci qualche mela marcia�, perci� chiede �di non generalizzare�.