Comunità di S.Egidio


 

26/01/2002

GIORNATA PER LA PACE
Veglia di preghiera della Comunit� di sant�Egidio

Da Assisi a Roma l�invocazione per la solidariet� tra i popoli

 

Da Assisi a Roma uniti nella preghiera per la pace. Gioved� 24 gennaio, a conclusione della Giornata di Preghiera per la Pace nel Mondo celebrata nella citt� di S. Francesco, la Comunit� di sant�Egidio si � raccolta in preghiera con una Veglia per la pace nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, nel cuore di Roma. Una Veglia promossa dalla Comunit� insieme con l�Unione Superiori Generali (USG) e l�Unione Internazionale Superiore Generali (UISG). Un incontro di preghiera e di raccoglimento che ha visto molti fedeli romani, numerosi rappresentanti delle diverse Famiglie religiose e alcuni �cercatori di pace� unirsi all�invocazione di pace formulata ad Assisi dal Papa insieme con i capi religiosi.

La Comunit� di sant�Egidio continua cos� a parlare di pace all�insegna dell�unione e della preghiera, configurandosi sempre pi� come una comunit� ecclesiale impegnata non solo in favore dei poveri, ma anche nella difesa della dignit� di ogni essere umano. Dignit� che non pu� essere salvaguardata nell�oscurit� della guerra, dei tanti conflitti che ancora oggi consegnano al mondo storie di elevata drammaticit�. Nell�ultimo decennio si � fatto sentire il contributo della sant�Egidio per l�edificazione della pace nel mondo, tanto da essere insignita da diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio F�lix Houphouet-Boigny 1999 per la ricerca della pace, assegnato dall�Unesco. Tutti gli sforzi della Comunit� sono rivolti a coltivare il dialogo come via per arrivare alla pace e alla collaborazione tra le religioni, ma anche tra i popoli. Ma l�invito � anche quello di adottare il reciproco ascolto come stile di vita, come metodo per lavorare nella direzione della riconciliazione, ovunque sia necessaria.

Al termine di una giornata storica come quella di Assisi, molti fedeli romani si sono raccolti in preghiera assieme a religiosi, religiose e a tanti giovani di differenti nazionalit�, per invocare concordemente il dono della pace, rendere grazie a Dio per la celebrazione di Assisi e convergere nel medesimo impegno che Giovanni Paolo Il ha preso e ha proclamato ad Assisi con i capi religiosi. Alla Veglia era presente anche il movimento internazionale �Genti di Pace� nato a Roma nel 1999, promosso dalla Sant�Egidio per favorire, a partire dallo spirito di Assisi, l�integrazione, la solidariet� tra i popoli, nel rispetto delle differenti tradizioni culturali e religiose e contro ogni forma di razzismo e intolleranza. Un movimento per favorire la reciproca comprensione, per realizzare una convivenza pacifica e solidale tra appartenenti a etnie, religioni e culture diverse.

A fare da preludio all�incontro di preghiera � stata proprio la testimonianza di due giovani amici del movimento, di diversa religione e �cercatori di pace�, come tutti i credenti: Rahul Raghavan, induista, venuto dall�India, e Zeinab Ahmed Dolal, mussulmana, venuta dalla Somalia. Entrambi hanno ricordato la situazione critica del proprio Paese, dei conflitti che hanno diviso i fratelli, tante famiglie. �Le religioni non sono le cause della guerra ma hanno sempre lavorato per la pace - ha voluto sottolineare Zeinab - . Le donne e gli uomini di fede si trovano in questo sentimento nel rispetto della diversit�, ma anche scoprendosi tutti fratelli e sorelle, figli di un unico Dio�.

La Veglia ha poi avuto inizio con la solenne processione del Libro della Sacra Scrittura. All�incontro di preghiera hanno preso parte p. Jos� Marfa Arnaiz, Segretario Generale dell�UISG, suor Miriam Mikol, Segretario Generale dell�USG, e Mons. Ambrogio Spreafico, Rettore Magnifico della Pontificia Universit� Urbaniana, il quale ha tenuto la predicazione commentando il brano della Genesi (Gn 18, 16-33) proclamato durante la Veglia. �Ogni anno ci siamo trovati in varie Citt� del mondo - ha osservato il Rettore - per invocare di nuovo, insieme ai credenti delle grandi religioni, il Dio della pace, l�uno accanto all�altro, senza sincretismi, ma uniti nella comune ricerca della pace, consapevoli della forza della preghiera�. Una preghiera per invocare la pace, per invocare l�intervento di Dio nella storia, una storia segnata da conflitti e divisioni. �La pace � un dono che gli uomini e le donne devono chiedere a Dio, il Dio della pace, della misericordia, del perdono. La preghiera guarisce l�anima dall�inimicizia, avvicina agli altri, libera il cuore dall�odio dal rancore, dall�ira, facili premesse di divisione e di violenza�.

L�appello � stato quello di continuare a camminare nello spirito di Assisi, di invocare il Dio della pace che ascolta le invocazioni dell�uomo. �In tante parti del mondo sembrano stringersi funi di morte - ha aggiunto Mons. Spreafico -. Pensiamo alla Terra Santa, dove la violenza cresce di giorno in giorno e la pace si allontana; pensiamo all�Afghanistan o a tanti Paesi dell�Africa, dimenticati e abbandonati a s� stessi. Non fu il rifiuto di Dio che caus� la distruzione di Sodoma e Gomorra, ma il rifiuto degli uomini, il rifiuto di staccare il cuore dalla logica della violenza, della vendetta, dell�inimicizia. Il rifiuto di abbandonare il piccolo mondo delle proprie ragioni, difese ad oltranza, giuste o ingiuste che siano. Questo rifiuto porta alla distruzione; si distrugge la vita, si distruggono le citt�, l�ambiente, si distrugge ogni possibile convivenza, si crea tanta miseria, tanta povert�.

Elisabetta Angelucci