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01/02/2002 |
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LIVORNO. Gli anziani chiedono: �Non impedite agli immigrati di aiutarci a vivere�. Su questo tema e sulla proposta costruttiva da avanzare al governo e alle istituzioni locali con una serie di iniziative, la Comunit� di Sant'Egidio ha illustrato ieri un'indagine conoscitiva condotta su un campione casuale costituito da 1.254 anziani dislocati su tutto il territorio urbano, rappresentativi di tutte le et�. All'incontro hanno partecipato Michele Biancale, responsabile regionale dei servizi agli anziani della Comunit� di Sant'Egidio, Lorenza Intrico e Giovanni Massari, responsabili dei servizi agli anziani di Livorno. �Gli immigrati e gli anziani sono due realt� che s'incontrano - ha detto Michele Biancale - e a Livorno gli anziani rappresentano una emergenza per la citt�, ma sono anche una risorsa che ha ancora molto da dire e da dare. La manifestazione di oggi, organizzata dalla Comunit� di Sant'Egidio e dai movimenti �Viva gli anziani� e �Genti di pace�, imperniata sullo slogan �Ho bisogno di te�, registra l'inedita alleanza tra gli anziani e gli immigrati, presenta alcune riflessioni sulla situazione degli anziani e punta a lanciare una serie di proposte che integrino ed emendino il disegno di legge sull'immigrazione in discussione al Parlamento. Perch� gli anziani e gli immigrati insieme? Gli uni hanno bisogno di assistenza - le cifre successive lo dimostrano, gli altri hanno bisogno di lavorare. Gli anziani chiedono di non impedire agli immigrati di aiutarli, ma il decreto in discussione rischia di mettere seriamente in crisi questa possibilit�. Le cifre affermano come le quote di immigrazione previste dal governo (83mila nuovi ingressi) siano del tutto insufficienti al fabbisogno e il disegno di legge n.795 con le modifiche al Testo Unico, rende pi� difficile l'ingresso degli immigrati in Italia. A Livorno la quota per l'anno 2000 � stata di 117 unit� tra lavoratori stagionali e non, mentre sono 168 le richieste presentate all'Ufficio del Lavoro. La Comunit� intende proporre la regolarizzazione e semplificazione burocratica dell'assunzione; la revisione del tetto di reddito di 89 milioni annui per gli italiani che intendono assumere stranieri (gli anziani ne sarebbero impediti quasi totalmente); la sponsorizzazione necessaria per l'ingresso degli stranieri va semplificata come il permesso di soggiorno, cos� per il ricongiungimento dei familiari, del resto previsto dall'articolo 8 della Convenzione Europea. A Livorno gli anziani con et� superiore ai 65 anni (dati 2000) sono 35.698, il 22,13 % della popolazione complessiva. Un cittadino su 4/5 ha pi� di 65 anni, quindi la citt� � fortemente interessata alla �questione anziani�. L'et� media � di 76,1 per le donne, 74,3 per gli uomini, gli anziani dagli 80 agli 84 anni sono 4.641, mentre le condizioni di non autosufficienza rappresentano il 3,5% e la percentuale di chi soffre di carenze mentali e di Alzhaimer va dal 5 al 7%. L'area di bisogno si calcola perci� in 3mila unit�, oltre il 24% degli anziani livornesi (8.567) � considerato popolazione ad alto rischio (valutazione I.A.D.L.), perci� sarebbero circa 10mila gli anziani che potrebbero avere bisogno d'aiuto. Quelli che vivono da soli, ultra 75enni, sono 9.094, il 52% del numero complessivo. L'importo medio della pensione � di 1.077.900 lire, ma gli ultraottantenni percepiscono 931.177 lire, mentre 3.984 vivono con la pensione sociale di 458.207, ma sono 20.047 coloro ai quali va la pensione sociale di 729.007 lire mensili. Gli ultrasettantacinquenni che vivono soli e ricevono la pensione sociale minima sono 3.000, il 32% degli anziani. Questi dati dimostrano come la debolezza e la povert� della terza et� labronica sia quindi notevole, eppure la maggioranza degli anziani intende rimanere dove ha vissuto e messo radici. Gli assistiti a domicilio sono 569 su 354.690 anziani livornesi e costa poco meno di due miliardi, l'assistenza residenziale (Villa Serena etc) riguarda invece 361 anziani (gennaio 2001) per una spesa annua di lire 18.671.516.000. Sono quindi il 2,61% gli anziani assistiti e ci� dimostra come la domanda di aiuto che viene dalla terza et� nostrana non sia coperta che minimamente. Sono 128 gli anziani assistiti da un cittadino straniero spesso coabitante con l'assistito, ma potrebbero essere di pi� e pesare minimamente sulla finanza pubblica, se si fosse in grado di valutare il settore dell'assistenza in modo innovativo, con un ruolo definito da assegnare agli immigrati.
Otello Chelli
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