Comunità di S.Egidio


 

07/02/2002

INCONTRO�Tra i fondatori di Sant'Egidio
Morozzo, lezioni di pace dal mondo

 

Dice di non avere mai fatto politica attiva, ma Roberto Morozzo � pi� che un politico: per anni ha mediato fra gli albanesi e i serbi del Kosovo riuscendo a garantire il rientro dei profughi. In special modo, ha contribuito affinch� al loro rientro i profughi albanesi potessero reinserirsi nelle scuole e nelle universit�. Ma Roberto Morozzo, docente all'Universit� di Roma di Storia dell'Europa orientale, ha agito a nome della Comunit� di Sant'Egidio, di cui � stato uno dei padri fondatori. A Parma ha tenuto una lezione alla Scuola di Formazione sociale della diocesi: �C'� bisogno di persone impegnate e preparate in politica, che abbiano degli ideali da portare avanti�.

Morozzo parla dell'attivit� della Comunit� di Sant'Egidio in Albania: �Eravamo gi� presenti dalla fine degli anni ottanta, specialmente con attivit� assistenziali ed educative. Ci siamo pi� volte incontrati con il presidente Rugova, che � venuto anche a visitarci nella nostra sede, a Roma. Ed � stato lui a chiedere la nostra mediazione�. Oggi la comunit� di Sant'Egidio � impegnata in Burundi: �Ci � stato chiesto di collaborare con Nelson Mandela per un'opera di mediazione; siamo poi attenti alla situazione del Congo, ma purtroppo qui non ci sono le condizioni per intervenire�. Parla poi degli altri campi di azione: dal felice intervento in Mozambico, alla presenza in Guatemala, all'attenzione verso la situazione dell'Algeria, dove pi� volte sono intervenuti come mediatori. Ormai la Comunit� di Sant'Egidio, fondata nel 1968, � riconosciuta in tutto il mondo per la sua opera di pace. Pi� volte � stata candidata al premio Nobel. Morozzo quasi si schermisce ma � certo che il Nobel per la pace sarebbe per la sua associazione un riconoscimento di prestigio. Nei giorni scorsi la Camera dei deputati, all'unanimit�, l'ha ancora candidata al Nobel. �Penso che questa volta potrebbe anche arrivare, ma non importa: noi continuiamo a lavorare per la pace�.

Non poteva mancare un suo commento, dopo i fatti dell'11 di settembre: �Subito c'� stata una grande ventata emotiva, ma ora l'opinione pubblica sembra quasi disinteressarsi di quanto accade in Afghanistan. Tra l'altro questa guerra ha fallito il suo primo obiettivo, che era quello di catturare Bin Laden. Ma i problemi restano. Occorre intessere il dialogo tra occidente e mondo arabo, e molto pu� fare in questo campo la religione�. E sposta il discorso sul summit delle religioni ad Assisi. �L'opinione pubblica e il mondo politico hanno guardato con interesse a quanto tutte le religioni hanno da dire sulla guerra. Non siamo di fronte ad uno scontro tra societ�, ma tra giustizia ed ingiustizia�. Afferma con decisione che Bin Laden � un isolato, anche nel mondo musulmano, perch� �con il mondo islamico si pu� dialogare. E' Bin Laden che vuole uno scontro fra religioni, ma queste ricercano invece la pace e la solidariet�.

Parla con pacatezza, non ha l'aria n� di un docente n� di un mediatore politico: quello che dice lo ha sperimentato sul campo. Pace, giustizia, solidariet�, lotta all'emarginazione e alla discriminazione: erano i valori che la Comunit� di Sant'Egidio, negli anni Sessanta, andava diffondendo nelle borgate romane, nelle scuole di quartiere. Oggi la loro cattedra � il mondo.

Massimo Montani