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08/02/2002 |
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A S. Egidio la nonna di Roma |
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39.459 giorni. E altrettante notti. Tramonti. Albe. Mattine di sole, di pioggia, pace e guerra. Nessuno a Roma e pochi in Italia hanno vissuto quanto lei: Maria Violano. Nata il 25 dicembre 1893. Fanno centotto anni e un mese. Quando i volontari di Sant'Egidio (la grande Comunit� che proprio ieri ha festeggiato il suo trentaquattresimo compleanno) hanno letto la carta di identit� non ci credevano. Forse hanno guardato gli occhi di Maria, ancora lucidi, vivi, per cercare le tracce di tutta quella vita che avevano dentro: in quelle pupille si sono riflesse decine di migliaia di persone, a cominciare dalla Roma di fine Ottocento, dalle signore in abito lungo con l'ombrellino. Tra gli uomini che camminavano nelle strade allora c'era ancora chi aveva combattuto con Garibaldi, forse addirittura chi aveva visto Napoleone. Poi gli anni delle guerre, da Giolitti a Mussolini. Il boom economico, la prima Repubblica. Tanti volti, tanti nomi noti che sono passati. Non Maria Violano, lei � ancora qui, nella casa alloggio della Comunit� di Sant'Egidio, in largo Magna Grecia, con le sue unghie dipinte di rosso lucido, un filo di perle al collo e il vestito azzurro, quello per le occasioni speciali. �Ogni mattina legge il giornale, vuole sapere che cosa succede nel mondo�, raccontano i ragazzi di Sant'Egidio. Da quattro anni Maria vive con loro. Certo, non deve essere facile per lei, che ha attraversato ormai cinque generazioni: �Quelli che sono vissuti con me sono morti tutti�, racconta. Ormai del suo primo grande amore � rimasta solo una fotografia ingiallita di ottant'anni fa. Cos� anche del marito di cui Maria parla ancora. Figli? Nessuno, ma tanti nipoti, che ormai hanno a loro volta nipoti e ancora nipoti. La vita continua. Maria anche. Non esce pi� di casa, ormai, ma partecipa alla vita dei giovani che stanno con lei: �Mi raccomando, non vi svestite troppo. Non mostrate tutto. Si seduce molto di pi� nascondendo�, consiglia. S�, Maria parla di amore: �Senza i vecchi non possono vivere, ne hanno bisogno pi� del cibo�. E guarda al futuro: �Spero che mi sia concesso ancora qualche anno. Voglio completare l'opera�.
Ferruccio Sansa
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