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16/02/2002 |
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Di giorno lavorano: chi fa l�infermiere, chi insegna all�universit�, chi dice Messa, chi sta in banca eccetera. Quando il buio invade Roma, diventano quelli che io chiamo �gli angioli della notte�. Sono i ragazzi (cresciuti) della Comunit� laica di Sant�Egidio: tessono la Roma antica e quella dei palazzoni littori, vanno sul greto del Tevere, o in via Minghetti ovvero al Colle Oppio. Vanno a trovare i �barboni�, portano loro coperte, biscotti, vino. Non � un lavoro facile poich� i �barboni� sono gelosissimi della propria miserabile privatezza e bisogna saperli prendere (c�� tutta una tecnica che non si impara presto) per il giusto verso, pronti a ricevere magari qualche calcione o un vaffa non soltanto in Italiano. Nel 1983, durante un inverno quasi gelido come questo che forse sta declinando, mor� Modesta: esattamente il 3 di febbraio del 1983. Bivaccava alla Stazione Termini, ebbe un malore, nessuno la soccorse perch� puzzava ed era piena di pidocchi. Gli �angioli della notte� arrivarono ch�era gi� spirata: senza nessuno che le stringesse la mano per aiutarla a passare da questo mondo (infame) a un altro (forse) migliore. E cos�, ogni anno, da allora, la Comunit� fa dire una Messa per Modesta (quest�anno ha officiato padre Vittorio Janari) e poi, in Santa Maria in Trastevere offre un bel pranzo ai �barboni�. Francesca, Marco, Mario, Cristina eccetera quest�anno, all�Offertorio, han letto i nomi di tutte le persone �morte per strada� (ammazzate dal freddo) in Italia dall�83 a oggi. Per ognuna di loro � stata accesa una candela: 270 fiammelle �per ricordare�, spiega Francesca. �Affinch� nessuno di questi nostri fratelli morti per strada rimanga innominato e dimenticato�.
Igor Man
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