Comunità di S.Egidio


 

22/02/2002

LE PROPOSTE: MENO ISTITUTI E PIU� ASSISTENZA DOMICILIARE CON LA REGOLARIZZAZIONE DEGLI STRANIERI CHE LAVORANO IN CASA
Emergenza anziani: 4 mila a rischio
Lancia l�allarme una ricerca della Comunit� di Sant�Egidio

 

Sono arrivati da 22 Paesi del mondo, soprattutto dall�Est Europeo, per assistere gli anziani novaresi. La stragrande maggioranza vive �nascosta� nelle case dove lavora a tempo pieno ma senza un contratto regolare: difficolt� burocratiche e costi elevati. Un�indagine della Comunit� di Sant�Egidio racconta la realt� meno evidente dei pensionati della citt� e di chi se ne prende cura. E lancia l�allarme: 4 mila anziani a rischio. I novaresi con oltre 65 anni risultano circa ventimila: un cittadino su 5. Quando acciacchi, confusione mentale e solitudine rendono difficile la loro vita, le famiglie e gli enti pubblici chiedono il ricovero in una delle sette strutture che dispongono in tutto di 824 posti letto. �Ma � sempre maggiore il ricorso all�istituto da persone autosufficienti o parzialmente non autosufficienti che rappresentano oltre un quarto dei pensionati accolti nelle case protette - si legge nella ricerca -. Anziani che con un piccolo aiuto, forse anche economico, potrebbero rimanere nella propria casa, nella propria famiglia e nei quartieri dove hanno vissuto tanta parte della loro vita�. L�alternativa proposta dalla Comunit� di Sant�Egidio � l�assistenza domiciliare: costa alla collettivit� un terzo del ricovero e offre un supporto personale all�anziano che continua a vivere nella sua abitazione. Oggi il Comune la garantisce a 602 pensionati mentre ad altri 109 porta i pasti a domicilio e a 50 offre la lavanderia. �Dal `95 a oggi il numero degli utenti � rimasto invariato nonostante la popolazione anziana sia aumentata dell�8 per cento - continua la ricerca -. Anche la qualit� degli interventi � peggiorata: le ore di assistenza sono in media tre alla settimana per persona e risultano diminuite del 10 per cento nel biennio `98-2000. Un milione e mezzo di lire al mese � una cifra che consente all�anziano di restare a casa con un supporto continuato�. Cos� chi pu�, fa da solo. Circa 3400 novaresi di oltre 65 anni sono aiutati in vario modo da immigrati. Per indagare questa realt�, i volontari della Comunit� di Sant�Egidio hanno esaminato un campione di 360 anziani di diversa et�, condizione fisica e quartiere. Ben 81 usufruiscono in modo stabile dell�aiuto domiciliare di stranieri e la percentuale di uno su cinque sale a uno su tre se si restringe il campo a chi ha pi� di 80 anni. Questi immigrati lavorano soprattutto a tempo pieno dormendo anche con il pensionato che accudiscono ma solo un quarto ha un contratto pur disponendo del permesso di soggiorno. �Molte famiglie invocano la possibilit� di regolarizzare gli immigrati e la loro attivit� e auspicano una semplificazione delle pratiche insieme ad un alleggerimento sostanzioso dei requisiti economici - commenta la ricerca -. Attualmente a Novara � necessario un reddito non inferiore ai novanta milioni annui per la stipula di un contratto a orario continuato�. Altre soluzioni a favore degli anziani sono l�apertura di centri diurni per non autosufficienti, il potenziamento dell�assistenza domiciliare e di servizi collaterali (come negozi al dettaglio che portino la spesa a casa) in modo da far tornare tra le sue cose chi si trova impropriamente in istituto. Ma bisogna agire subito: malattia, povert�, et� elevata e isolamento stanno creando una vera e propria emergenza anziani in citt�. �Quattro mila persone sono a rischio - denuncia Daniela Sironi, la presidente della Comunit� -. il Comune deve ribaltare la sua politica e aiutare le famiglie a fermare questa spinta al ricovero. E� come se gli anziani dovessero sparire dalla citt�: c�� posto solo per chi sta bene e pu� andare a ballare o ai corsi della Terza et�. Per gli altri non c�� scelta. Ma gli istituti sono la negazione della libert�.