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17/03/2002 |
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�Io ho visto cos'� la guerra. Perch� una guerra l'ho combattuta, mio malgrado, laggi� in Senegal. Ero sergente in Marina. Sono arrivato qui un anno fa, ho avuto asilo politico. La guerra non � un film, ma il pi� orribile errore dell'umanit�. C'� solo un modo per evitarla: l'amicizia�. Cupi ricordi e una luce di speranza affiorano nello sguardo malinconico di Jacques Sarr, 30 anni, senegalese. Sarr � capitato a Genova per caso, viaggiando da clandestino su una portacontainer, la prima nave su cui � riuscito a imbarcarsi. Venti giorni nascosto sotto un cassone metallico, senza sapere in quale porto sarebbe approdato. Sarr � scappato dall'inferno della guerra che dilania il suo paese dal 1983 e che oppone gli indipendentisti della regione Casamance, nel sud del paese, al governo centrale. Sarr � nato e vissuto in Casamance. "Genti di pace" � la sua speranza, la sua missione. "Genti di pace" � il colorato arcipelago multietnico nato in seno alla Comunit� di Sant'Egidio. Ovvero 140 paesi, e decine di razze, culture, religioni diverse racchiuse in un amalgama inedito, fatto di solidariet�. Quattrocento stranieri, a Genova, animano il movimento di cui Jacques Sarr � ambasciatore dalla pelle scura. La loro sede � nel centro storico, in via dei Giustiniani. L'amicizia tra i popoli � la loro bandiera. La stessa bandiera che sventola idealmente su "Volti e ritmi dal mondo", la festa multietnica che riempir� di musica, colori e aromi esotici una delle stanze pi� belle di Palazzo Ducale. L'appuntamento � oggi alle 20,30 nella sala del Minor Consiglio. Il Comune ha concesso gli spazi; almeno cento volontari di Sant'Egidio hanno pensato a tutto il resto. Sul palco si alterneranno tre band musicali: una italiana, una sudamericana e una senegalese. Sonorit� latine e africane, tribali e moderne. E al centro della bella sala affrescata, si potr� ballare. Buffet a base di cus-cus, t� marocchino e altre specialit� etniche. Saranno allestiti alcuni stand e tre mostre per illustrare - attraverso testi, grafici e fotografie - i drammi del sud del mondo: fame, povert�, guerre, malattie, Aids. �Sar� un momento di riflessione, di incontro e confronto tra culture diverse, ma sar� anche e soprattutto una grande festa multietnica�, dice Manuela Dogliotti, 30 anni, impiegata, tra gli organizzatori della serata al Ducale. L'iniziativa � aperta a tutti, ma in particolare � rivolta ai giovani. Il tam-tam dell'evento rimbalza infatti da giorni nelle aule universitarie. Qui "Volti e ritmi dal mondo" ha gi� avuto un prologo nei giorni scorsi: due conferenze sul rapporto tra Europa e Africa. La globalizzazione accentua inesorabilmente le disuguaglianze tra paesi ricchi e paesi poveri�, osserva Marco Carbonaro, 22 anni, studente di medicina e volontario di Sant'Egidio. �La differenza rispetto ai no-global? Noi - interviene Giorgio Musso, 19 anni, iscritto a Scienze internazionali - non crediamo che il conflitto, la contestazione pi� o meno violenta possano risolvere le ingiustizie. Preferiamo azioni pi� costruttive�. La festa del Ducale � una di queste.
Enzo Galiano
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