Comunità di S.Egidio


 

17/03/2002


Bonghi e flauti, impazza la festa multietnica
La Comunit� di Sant'Egidio e il movimento "Genti di Pace" hanno organizzato una grande festa a Palazzo Ducale

 

Bonghi africani e flauti sudamericani tra gli stucchi e gli arazzi di Palazzo Ducale. E' un'immagine un po' atipica quella che presenta la festa organizzata dalla Comunit� di Sant'Egidio e dal movimento Genti di Pace: sar� un appuntamento multietnico con un buffet ricco di piatti provenienti un po' da tutto il mondo e gruppi musicali africani, latino-americani, italiani.

Ad ospitare l�appuntamento, domani sera a partire dalle 20.30, sar� la bella sala del Minor Consiglio, in quel Palazzo ducale che il luglio scorso � stato sede degli incontri dei leader degli otto grandi. Un cambio di atmosfera non da poco: il loggiato dove qualche mese fa passeggiava Bush sar� scosso dalle note della musica cilena o dal ritmo dei bonghi di quello che � forse il gruppo africano pi� famoso in citt�, i Tam Tam Magique.

Gli organizzatori prevedono un afflusso notevole: diverse centinaia tra gli studenti delle universit� cittadine e gli stranieri del movimento. Per l'occasione tutti i gruppi si esibiranno gratis, gratuito il banchetto, e non coster� nulla neanche l'ingresso alla festa.

�Il significato di questa festa non � quello di raccogliere offerte - spiega Maria Haupt, giovane studente di medicina di Sant'Egidio- ma di offrire una bella occasione di incontro tra il Nord e il Sud del mondo; per questo il nome della festa � Volti e ritmi dal mondo. Le culture s i possono incontrare partire dalla musica e dal cibo, ma anche comprendendo il legame profondo tra Africa e Europa: l'Europa ricca non pu� voltare le spalle all'Africa povera. Noi crediamo che non si pu� vivere separati, a maggior ragione in una citt� come Genova in cui quella dell'immigrazione sar� sempre pi� una realt� significativa. Basta guardare le nostre universit�: alcune, e penso a Lettere o ad Architettura, stanno a pochi passi dal centro storico dove vivono gli immigrati, eppure spesso studenti e immigrati non s'incontrano: � come se esistessero due percorsi separati, due citt� diverse nella stessa citt�.

Una festa con un messaggio per tutti, quindi. �S�, perch� conoscersi � il primo segno - conferma Mamadou, di Genti di Pace, il movimento internazionale sorto da Sant'Egidio, che ha la stessa et� di Maria e viene dal Senegal - � la possibilit� di costruire un legame. Noi di Gente di Pace crediamo che l'incontro sia un seme per abbattere l'indifferenza che tiene separati non solo l'Africa e l'Europa, ma anche gli europei e gli immigrati� . .

Ma non sar� troppo tutto questo ottimismo? Proprio all'inizio dell'anno, a non molta distanza da Palazzo Ducale, un giovane marocchino e un italiano sono stati protagonisti di un tragico fatto di sangue. Di fronte alla violenza, ai tanti episodi di inaccoglienza, questi giovani non hanno paura di passare per ingenui, per utopisti? Mamadou non si scompone, e allarga le bocca in un sorriso gentile: � Pi� che di un'utopia parlerei di un sogno. Si tratta del sogno e del progetto che nessuno sia pi� straniero e che le diversit� non costituiscano motivo di conflitto o intolleranza ma un'occasione per scoprire il valore dell'incontro con l'altro. S�, magari � un sogno per cui valga la pena di spendere la propria vita, le proprie energie� .