Comunità di S.Egidio


 

28/03/2002

Aumenta nelle famiglie genovesi la presenza della �colf �straniera. Cosa succeder� con la legge Bossi?
Il 15 per cento degli anziani � assistito da un extracomunitario
La comunit� di Sant �Egidio ha lanciato un allarme: le nuove regole per l �ingresso e l �assunzione degli stranieri, previste dalla legge in discussione in Parlamento, potrebbero mettere in crisi molte persone oggi aiutate da lavoratori immigrati.

 

Ventimila anziani genovesi sono a rischio di assistenza se passa la legge, oggi in discussione al Parlamento, che regolamenter� l�ingresso degli stranieri in Italia.

E dal momento che le istituzioni genovesi sono in grado di rispondere alle richieste, ai bisogni di circa 8-9mila cittadini della terza et� (con l �offerta di assistenza domiciliare, telesoccorso, case di riposo e poco altro) si evince che comunque per migliaia di anziani si prospetta un futuro incerto. Il dato emerge da una ricerca sulla condizione della terza et� a Genova condotta dalla Comunit� di Sant�Egidio, il movimento cattolico che in citt� raccoglie centinaia di volontari a disposizione dei pi� soli, degli �ultimi �. I senza tetto, ma anche gente che una casa ce l �ha, ma con un �anima o una mente disabitata. Come sono perlopi� i vecchi.

L �indagine svolta su un campione di popolazione anziana verr� pubblicata a breve. E disegner� un status preoccupante. Fra i vari interessanti dati spicca la percentuale del 15 per cento riguardante i vecchi genovesi con uno straniero in casa. Che li accudisce, li sorveglia, fa la spesa e tiene pulita la casa, oltre che la persona, a volte bisognosa di essere �governata � come un bambino. Con un 80 per cento che si dichiara soddisfatto del servizio reso.

L �allarme che lancia la Comunit� di San �Egidio � dello stesso tono della Federazione Solidariet� e Lavoro. Con una preoccupazione in pi�. Non solo nelle case ma anche nei cantieri, la legge porter� un vuoto considerevole.�Si crea quindi una discriminazione fra gli stessi stranieri discriminati - commenta Kandji Modou direttore del Centro Servizi per gli Immigrati della Federazione - perch� almeno ai collaboratori domestici regolarizzati sar� consentita la permanenza nelle famiglie dove gi� lavorano �. Tuttavia anche le case dei nostri anziani rischiano di fare la stessa fine delle fabbriche del Nord-Est. Svuotate di una forza lavoro sostanziale. Perch� � evidente che un anziano che ha bisogno di un domestico non stipula un contratto di lavoro senza neppure aver mai visto in faccia chi si dovr� occupare delle cose pi� delicate della sua vita, la sua casa, la sua salute. La modifica cui si allude, la possibilit� di una sanatoria per gli immigrati che possono dimostrare di lavorare presso una famiglia, � stato il risultato anche della battaglia condotta dalla Comunit� di Sant�Egidio, che ha portato in piazza, alcuni mesi fa gli anziani a braccetto con i loro collaboratori domestici stranieri. �Scendi gi�, sarai anziano anche tu� intimavano i cartelli davanti ai palazzi delle istituzioni. Vecchi che protestavano per il loro diritti o di non essere privati dell�assistenza �la cultura contemporanea li vuole chiusi in casa, senza pi� forze morali e materiali, noi li abbiamo trasformati in agguerriti manifestanti e questo ha dato quasi fastidio. Ma � stato per noi uno sprone per andare avanti � racconta Andrea Chiappori leader genovese di Sant�Egidio. Che puntualizza come, per gli anziani, l�unica �fantasia � delle istituzioni pubbliche resti la casa di riposo (dove peraltro il personale straniero comincia ad essere numeroso).

�Mi chiedo perch� gli stessi soldi pro capite non possano essere utilizza i per l�assistenza domiciliare �. Una domanda che non solo Chiappori si pone.

Alla Federazione Solidariet� e Lavoro, il direttore del Centro per gli immigrati racconta che gli stranieri sono adattissimi come assistenti degli anziani.

�Vengo da un continente, il Senegal, dove l �anziano � un re, dove non si fa nulla senza consultare un vecchio. Quindi c�� una componente di professionalit� ma anche di atteggiamento culturale che fa di queste persone lavoratori ambiti �.

Il direttore del Centro che indirizza circa 4000 immigrati all�anno in vari settori lavorativi mette il dito nella piaga della futura normativa. �Per noi, fra le peggiori che si potessero partorire. Peraltro se un immigrato che presta servizio presso una famiglia si licenzia, i suoi datori di lavoro devono denunciare entro 48 ore presso un posto di polizia la risoluzione del rapporto. Questo produce schiavit� e ricatto. E poi mica tutti gli anziani o tutte le famiglie sono perbene...�.

Donata Bonometti