Comunità di S.Egidio


 

19/04/2002

Sant'Egidio
Zingari e scolari, festa alla Foce

 

Genova- sembra l�aia di una fattoria di campagna: una grande tavolata all�aperto, c�� chi mangia, ride e scherza, c�� chi porta i piatti appena sfornati e fornisce ricette ai tanti che chiedono. Intorno, i bambini giocano. �Siamo contadini�, dice Sabina mentre serve la pita con le patate e il b�rek di carne. Siamo invece tra i nomadi della Foce, con una festa insolita, voluta dalle famiglie del campo e dalla Comunit� di Sant�Egidio, che ha coinvolto insegnanti e compagni dei tanti ragazzi rom che oggi frequentano con profitto le scuole genovesi. Ne � passato di tempo da quando i primi rom iscritti a scuola a Genova suscitavano la curiosit� dei bambini e l�ansia di (qualche) genitore. Ora sono pi� di settanta i bambini e i ragazzi iscritti a scuola, ripartiti fra elementari, medie e superiori, per non parlare di asilo e materne, �la base da cui partire per un percorso di integrazione�, dicono quelli di Sant�Egidio.

Quella realizzata a Genova � un�esperienza unica in Italia. �Ma siamo pi� avanti anche di altri paesi europei - dice un�insegnante -, dove nei confronti dei nomadi prevale la strada di una formazione separata�. Nella nostra citt� alcuni ragazzi frequentano corsi professionali e scuole superiori, compresi istituti tecnici e commerciali.

Alcuni insegnanti giungono con i fiori per le mamme dei rom: un modo bene accetto per continuare un ricco rapporto. Dice la preside della scuola media Doria-Pascoli: �I primi anni non sono stati facili, ma ora la situazione � molto cambiata. La Comunit� di Sant�Egidio ha stabilito un legame tra noi e le famiglie zingare. E dopo averle invitate ad un incontro a scuola, hanno voluto ricambiare. Le mamme in particolare sono fiere di questa festa�. E quest�orgoglio traspare dalla cura della tavola e dai volti di tutti. �Mandare i figli a scuola non � facile - dice Zekia - i miei vanno dalla materna alla professionale. E due lavorano, uno � meccanico mentre la ragazza fa l�operaia.� Per tanti genovesi � forse un volto inedito della vita zingara: il lavoro, la scuola, l�impegno. Per i nomadi n on c �� il pulmino per portare i ragazzi a scuola, ma oggi non c�� spazio per il lamento.

� tempo di iscrizioni: Alissa, 15 anni, vuol seguire la strada delle sue amiche, e discute con suor Giuliana, responsabile dei corsi professionali delle suore salesiane: �Da noi i ragazzi ricevono una formazione che � un diritto, oltre che un canale per l�inserimento lavorativo. I corsi sono finalizzati all�ingresso in azienda con mansioni amministrative, per questo devono conoscere l�informatica e un po� di contabilit�. Ogni settimana abbiamo richieste di nominativi da parte di alcune aziende. E verso gli zingari non ci sar� nessuna preclusione�. La scuola sembra essere la risposta al problema dell�integrazione: questa la scommessa, vinta gi� a met�, di chi non s i � arreso all�intolleranza.

Doriano Saracino