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27/04/2002 |
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MEDELLIN - E' stato liberato il tecnico italiano dell'Ansaldo Energia, Gianluigi Ravotti, sequestrato il 10 novembre scorso dai guerriglieri colombiani. Ne da' notizia la Comunita' di Sant'Egidio, che ha condotto, fin dal giorno successivo al rapimento, le trattative per il rilascio. Ravotti era stato catturato mentre si recava alla centrale idroelettrica 'Porce2' a circa 130 km da Medellin, per completare il montaggio di apparecchiature fornite da Ansaldo Energia alla 'Impresa publica de Medellin'. Con la collaborazione di alcuni volontari colombiani e sempre in stretto contatto con la Societa; genovese, la famiglia e l'ambasciatore italiano a Bogota', Felice Scauso, la Comunita' di Sant'Egidio ha riferito di aver lavorato all'identificazione dei gruppi che lo tenevano, concordando il rilascio per motivi umanitari, avvenuto nella giornata di oggi. Riccardo Cannelli, della Comunit` di Sant'Egidio, e i rappresentanti dell'Ansaldo Energia faranno ritorno in Italia, a Genova, nei prossimi giorni, forse gia' domani. La liberazione di Ravotti conclude una vicenda dolorosa che ha fatto temere per la vita del tecnico italiano per oltre cinque mesi. Una prima schiarita e consistenti speranze di una positiva conclusione della vicenda si e' cominciata a far strada quando la Comunita' di Sant'Egidio ha portato a termine la liberazione di tutti e tre gli operai della soc.Carle e Montanari in mano della guerriglia Erp in Colombia. In tale occasione, il 12 aprile scorso, quando sono stati liberati Claudio Cellario Pietro Bocchiola (Pietro Izzia era stato liberato a novembre), Riccardo Cannelli aveva informato di positivi contatti per la liberazione del tecnico genovese, che pero' si trovava in mano ad altra organizzazione, presumibilmente collegata alle Farc. La moglie Rosa e il figlio Simone hanno gi� potuto parlare con Gianluigi al telefono.
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