|
28/04/2002 |
|
Torna a casa salvo il tecnico dell' Ansaldo sequestrato 6 mesi fa |
|
PARTIRA' oggi per l'Italia il tecnico genovese dell'Ansaldo Energia, Gianluigi Ravotti, sequestrato il 10 novembre del 2001 dai guerriglieri colombiani della Farc e liberato ieri mattina nei pressi di Medellin. Lo hanno comunicato ieri la Farnesina, l'Ansaldo e la Comunit� di Sant'Egidio, che ha condotto, fin dal giorno successivo al rapimento, le trattative per il suo rilascio. Non sarebbe stato pagato alcun riscatto. Ravotti era stato catturato mentre si recava alla centrale idroelettrica 'Porce2' a circa 130 km da Medellin, per completare il montaggio di apparecchiature fornite dall'Ansaldo alla 'Impresa publica de Medellin'. La Comunit� di Sant'Egidio ha riferito di aver lavorato all'identificazione dei gruppi che lo tenevano prigioniero, concordando il rilascio per motivi umanitari. La sua liberazione conclude una vicenda dolorosa che ha tenuto in apprensione per cinque mesi la moglie Rosa e il figlio Simone che gi� ieri sera hanno potuto parlare con Gianluigi al telefono. Il tecnico genovese, malgrado il lungo periodo trascorso nelle mani dei guerriglieri nella foresta colombiana, sta bene. Grande gioia e viva soddisfazione � stata espressa ieri in citt� dall'azienda, dagli amici, dai colleghi di lavoro che per questi lunghi mesi hanno seguito con ansia gli sviluppi della vicenda ed hanno dato conforto ed appoggio morale ai familiari. Pur se un portavoce dell'impresa ha assicurato che le Farc hanno rilasciato il tecnico per 'ragioni umanitarie', a Bogot�, si presume, come avviene quasi sempre nei casi di sequestri effettuati dalla guerriglia - una delle principali fonti di autofinanziamento - che sia stato pagato un riscatto.
|