Comunità di S.Egidio


 

29/04/2002

Parla la madre del dipendente Ansaldo prigioniero per oltre cinque mesi nella jungla
Torna oggi dalla Colombia il tecnico che era stato rapito
Gianluigi Ravotti,rapito il 10 novembre scorso dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia,� stato liberato grazie alla paziente opera di mediazione svolta dalla Comunit� di Sant �Egidio

 

�Non possiamo far altro che ringraziare il buon Dio che ci ha fatti felici con la liberazione di mio figlio e noi continueremo a pregarlo come abbiamo sempre fatto �.A parlare � Angela Ravotti,la settantenne madre di Gianluigi,il tecnico genovese dell �Ansaldo che � stato liberato l �altra mattina nella provincia di Medellin dalla Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc),il pi� importante gruppo guerrigliero colombiano,che lo avevano rapito il 10 novembre scorso e tenuto prigioniero per oltre cinque mesi nella jungla del paese sudamericano.

�Non siamo ancora iusciti a sentire la sua voce, perch� Gianluigi, dopo la sua liberazione ha parlato telefonicamente solo con la moglie e il figlio -aggiunge la donna, che abbiamo raggiunto telefonicamente nella sua abitazione di via Mura degli Angeli, a Sampierdarena- Sappiamo che sta bene e attendiamo al pi� presto il suo rientro a casa �.

Ieri mattina, in via San Bartolomeo del Fossato e in via Mura degli Angeli, la gente non parlava che della liberazione del tecnico genovese, un personaggio molto conosciuto nel quartiere di Sampierdarena.

Il rientro di Gianluigi Ravotti a Genova � atteso tra questa sera e domani, perch� l �ambasciatore italiano a Bogot�, Felice Scauso, ha fatto sapere che il tecnico genovese dovrebbe ripartire questa mattina con il primo volo per l �Italia.

L �ambasciatore Scauso ha confermato inoltre che la liberazione � avvenuta al termine di lunghe e complesse trattative con le Farc, portate avanti dalla stessa Ansaldo, con l �assistenza dei diplomatici italiani.

Decisivo si � rivelato, comunque, nelle trattive per il rilascio l �intervento della Comunit� di Sant�Egidio che si � occupata del caso all�indomani del rapimento.

La Comunit�, servendosi della collaborazione di alcuni volontari colombiani e mantenendosi sempre in contatto con i diplomatici italiani, ha lavorato per arrivare all �identificazione dei gruppi terroristici che tenevano prigioniero Ravotti e, in fasi successive, ne ha concordato il rilascio �per motivi umanitari �.Attraverso un comunicato dello stesso gruppo di volontariato, � stato annunciato che Riccardo Cannelli della Comunit� di Sant�Egidio e i rappresentanti dell�Ansaldo Energia che si trovano in Colombia, faranno ritorno a Genova forse gi� nella giornata di oggi.

La liberazione di Ravotti conclude una vicenda dolorosa che ha fatto temere, per tutto questo tempo, per la vita del tecnico genovese. Poi, all �improvviso, tra la met� di marzo scorso e i primi di aprile, le Farc hanno liberato altri quattro italiani, il turista bresciano Claudio Brugnani (che era stato sequestrato con la sua fidanzata colombiana) e due tecnici milanesi Claudio Cellario e Pietro Bocchiolo (che erano stati rapiti il 15 settembre del 2000).

La mediazione della Comunit� di Sant �Egidio -come ha spiegato lo stesso ambasciatore Scauso- si � rivelata importante

in questa ultima fase. Ufficialmente si fa sapere che il tecnico � stato rilasciato per �ragioni umanitarie �,ma al momento non si esclude nemmeno che sia stato pagato un riscatto per l �autofinanziamento, come avviene in questi casi di sequestri effettuati dalla guerriglia.

Manlio Di Salvo