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27/07/2002 |
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NUMEROSI SERVIZI PER RENDERE MENO PROBLEMATICA LA VITA IN CITTA� |
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Un genovese su 4 ha pi� di 65 anni e tra questi la met� ha superato i 75. Un anziano su 3 vive solo e sono pi� di 9 mila le persone sole che hanno oltre 85 anni. Un anziano su cinque � disabile, per un totale di 33 mila e cento residenti. Infine, sono 4358 gli ultraottantenni confinati, cio� costretti a letto, su sedia a rotelle o comunque bloccati in casa. La stagione estiva costituisce un periodo difficile per la fascia pi� debole della popolazione: cos� la Comunit� di Sant�Egidio ha approntato un vademecum per allontanare il rischio dell�abbandono. La comunit�, cui fanno capo associazioni laiche e cattoliche, ha organizzato una serie di servizi di aiuto, che si integrano con quelli pubblici. E� attivo il luned� e il gioved� (17,30-19,30) il numero della Comunit� di Sant�Egidio, 0102468712, per ascolto e consulenza; dal luned� al venerd� (9-12,30) risponde la Caritas allo 0102477015-018 (in caso di segreteria telefonica, lasciare il proprio numero per essere richiamati). Nel Vademecum si ricordano anche il Filo d�argento Auser per ascolto e consulenza al numero 0102488122 dal luned� al venerd� (8-18), i servizi alla persona del Comune, 0105577391-391 da luned� a venerd� (8-18), infine il numero della Asl 3 genovese, 010344758, (8,30-15,30) da luned� a venerd�, per informazioni sui servizi sanitari. E presentando il Vademecum alla Camera di Commercio, ieri mattina, sono state sottolineate le carenze della situazione genovese: a fronte dell�aumento degli ultrasettantacinquenni registrato negli ultimi 5 anni, la spesa destinata agli anziani dalla civica amministrazione ha sub�to una contrazione di 2 miliardi di lire. Per quanto riguarda i disabili ospitati presso residenze protette, 1131 sono ricoverati in strutture convenzionate con il Comune, 3172 ricoverati a trattativa privata nei diversi istituti cittadini. Sono invece 3458 quelli assistiti economicamente e 2211 gli assistiti a domicilio. Restano quindi ben 20 mila anziani disabili che ricorrono a forme diverse di assistenza o che non hanno accesso ad alcun tipo di assistenza, situazione che non riguarda solo chi pu� contare su un reddito adeguato. �Giuseppina ha 77 anni, vive sola in un alloggio popolare, ha una pensione sociale - raccontano i volontari di Sant�Egidio - Fino a qualche mese fa percepiva un contributo dal Comune per sopravvivere. Nell�ultima verifica dell�amministrazione comunale sui requisiti necessari per ricevere l�aiuto economico, il contributo � stato revocato: un titolare di pensione sociale da 600 mila lire circa mensili che ha un affitto modesto per un alloggio popolare non rientra nei criteri di assistenza�. Cos� la Comunit� di Sant�Egidio chiede alla giunta di centrosinistra di Pericu di incrementare l�assistenza domiciliare, sostenere le famiglie con anziani non autosufficienti, diminuire il ricorso all�istituzionalizzazione, favorire il ritorno a casa dagli istituti per anziani che non sono gravemente non autosufficienti, adeguare il minimo vitale non pi� aggiornato dal 1995 ed estendere i centri diurni a tutti i quartieri. Contemporaneamente, l�opposizione chiede alla Regione di centrodestra uno sforzo maggiore per quanto riguarda le strutture pubbliche. �Possiamo contare solo su 3792 posti letto - ha detto Valeria Cavallo dei ds - a fronte di un'esigenza di quasi 5000 persone, circa il 10% del totale degli anziani non autosufficienti�. I gruppi dell'Ulivo hanno anche polemizzato sui finanziamenti regionali per l'assistenza nelle case di cura: �Siamo fermi come 5 anni fa a quasi 130 euro al giorno� ha concluso Cavallo. La Regione risponde ricordando che dal gennaio 2001 a oggi sono stati aperti 494 posti letto in nuove strutture e sono stati ammodernati altri 50, con previsione di attivazioni per altri 505, mentre gli utenti in carico all�assistenza domiciliare sono passati da 8 mila e 375 a 12 mila e 93.
Alessandra Pieracci
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