Comunità di S.Egidio


 

01/09/2002


�Sant'Egidio� per Amina

 

Condannata alla lapidazione per adulterio lo scorso 22 marzo, in Nigeria, Amina, 35 anni, ultima di 13 figli, � stata sposata due volte. Dopo il secondo divorzio, nel giugno 2000, ha intrecciato una relazione di 11 mesi da cui � nata Wasila. La donna, ha precisato la corte, sar� libera fino al gennaio 2004 per potersi occupare della bambina di un anno. Per lei e per Yunusa Rafin Chiyawa, condannato alla lapidazione nello stato di Bauchi (per aver avuto una relazione con una donna sposata), la Comunit� di Sant'Egidio ha stilato due appelli che � possibile sottoscrivere sul sito internet www.santegidio.org e inviare al Presidente della Nigeria Obasanjo e all'Ambasciata della Repubblica di Nigeria presso lo Stato Italiano (via Orazio 18 � 00193 Roma - fax: 06.6832528 - E-mail: [email protected]). Amina � la seconda donna a essere stata condannata alla lapidazione in Nigeria dopo l'instaurazione della sharia (la legge islamica, in vigore in 12 Stati settentrionali dal 2000 ). La questione ha causato tensione fra il governo federale, che si oppone all'uso della sharia, e i governatori degli stati interessati. Prima di lei era toccato a Safiya, la cui vicenda si � conclusa il 25 marzo scorso con la sua assoluzione (anche grazie a una campagna internazionale). Intanto si � aperta una nuova fase della Campagna mondiale di Sant'Egidio per fermare tutte le esecuzioni capitali, con lo spot della Saatchi & Saatchi, patrocinato da Pubblicit� Progresso, e la possibilit� di firmare per la moratoria della pena di morte presso tutti gli uffici postali. Nasce cos� il progetto di Sant'Egidio: 5 milioni di firme per il segretario generale dell'Onu Kofi Annan da consegnare all' Assemblea generale dell'ONU. Sant'Egidio ha lanciato il 30 novembre prossimo come data per la Prima Giornata Mondiale contro la Pena di Morte, nell'anniversario della prima abolizione che la storia ricordi, quella del Granducato di Toscana, nel 1786.

Michele Brancale