Comunità di S.Egidio


 

02/09/2002

Il convegno interconfessionale della Comunit� di Sant�Egidio
�Dialogo tra religioni per battere Osama�
Oltre quattrocento delegati ai seminari sulla convivenza. Appello sull�Iraq: �Pace giusta, non guerra giusta�

 

PALERMO - Avevano parlato di pace anche l'anno scorso a Barcellona dove la Comunit� di Sant'Egidio aveva raccolto, come accade da 16 anni, esponenti di tutte le religioni del mondo uniti da una parola: dialogo.

Poi, appena pochi giorni dopo la convention spagnola, arriv� l'11 settembre. Ma le macerie di quella tragedia infinita non dovranno seppellire il dialogo fra musulmani, ebrei e cattolici, fra cardinali, rabbini e ayatollah.

Ecco il messaggio ostinato che, alla vigilia dell'anniversario delle Torri Gemelle, la comunit� fondata da Andrea Riccardi rilancia con forza da Palermo. Come spiega questo laico fiero del messaggio inviato, ad apertura dei lavori, dal Papa per �il coraggio e l'audacia� dei volontari di Sant'Egidio. Si prova a far echeggiare con forza la parola dialogo nonostante i nuovi venti di guerra. E' il tema di molti dei 24 forum che fino a marted� impegneranno centinaia di delegati. A cominciare da quello che stamane vedr� accanto il ministro israeliano Dan Meridor e il Rettore dell'universit� di Al Quds, il palestinese Sari Nuseibeh.

Sono arrivati in quasi 4 mila alla Fiera del Mediterraneo. Un popolo di fedeli, di volontari, di famigliole al completo, di ragazze con minigonne abbassate sotto l'ombelico, insomma di giovani come tanti se ne incontrano ovunque. Raccolti per� attorno ai 465 delegati provenienti da tutte le sedi religiose del mondo. Un parterre coloratissimo perch� ci sono buddisti, shintoisti, perfino oomoto e tenri kyo ignoti ai pi�. Attenti ai forum che vedono impegnati anche personalit� come l'ex presidente Oscar Luigi Scalfaro, Giuliano Amato, Leonardo Mondadori Non mancano appelli netti perch� non si scateni un'altra �guerra giusta�. Evidente il riferimento all'America di Bush e all'obiettivo Iraq. Come traspare dalla �speranza di una ripresa di dialogo� definita �obbligatoria� dal cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unit� dei cristiani: �Importante � che non si parli pi� di una "guerra giusta", ma di una "pace giusta"�.

E si trova in sintonia sia con il cardinale Roger Etchegaray, sia con il professor Mohammed Amine Smaili, docente a Rabat di Dogma musulmano e religioni comparate, alto, ieratico, avvolto da una tunica chiara: �Non abbiamo altra soluzione che il dialogo�. E mentre parla con i cronisti scorge un professore israeliano, Daniel Kropf. Gli sguardi s'incrociano. Le braccia si intrecciano. E' il saluto di due amici sinceri. Sotto il palco della comunit� di Sant'Egidio dove il portavoce Mario Marazziti annuisce: �Mentre nel mondo cresce il partito di chi ritiene inevitabile lo scontro fra le civilt�, noi diciamo che gli Osama sono felici di questa visione. No al partito dello scontro. Perch� lo scontro � gi� la vittoria del terrorismo�.

Felice Cavallaro