Comunità di S.Egidio


 

02/09/2002

Palermo / Il Pontefice benedice i 450 sacerdoti e le migliaia di laici riuniti al meeting di Sant'Egidio
Religioni e culture a confronto per costruire la pace
De Giorgi: perseguiamo gli obiettivi degli uomini di buona volont�. Cuffaro: guardiamo al futuro con fiducia

 

PALERMO - Il �parlarsi� � lo strumento per la ricerca della pace e del confronto tra culture e religioni diverse. Di questo sono convinti gli oltre 450 rappresentanti delle diverse religioni del mondo che partecipano al meeting �Religioni e culture tra confronto e dialogo� promosso dalla Comunit� Sant'Egidio a Palermo. In una citt� presidiata dalle forze dell'ordine (e movimentata ieri mattina da due falsi allarme bomba, uno alla Cattedrale e l'altro a Palazzo Comitini, sede della Provincia Regionale), esponenti della chiesa cattolica, musulmani ed ebrei parlano di pace e di dialogo dopo l'11 settembre. E' il sedicesimo incontro che la Comunit� organizza. Il primo, quello �storico�, si � tenuto nel 1986 ad Assisi. Ogni anno la Comunit� tocca una tappa diversa, sempre all'insegna del dialogo e del confronto, i valori fondamentali che la ispirano. �Ogni meeting della Comunit� - ha detto il fondatore, Andrea Riccardi - si � svolto in una citt� diversa perch� anche il luogo ha il suo significato. Palermo, al centro del Mediterraneo e ponte tra popoli diversi, � citt� simbolo di tolleranza e convivenza. Lo dimostra la storia, oltre che la geografia�. La giornata si � aperta ieri mattina con la celebrazione eucaristica, officiata dall'arcivescovo Salvatore De Giorgi, nella cattedrale di Palermo. Il presule all'omelia ha auspicato che nel mondo �si possano realizzare tutte le speranze degli uomini di buona volont� Alla celebrazione hanno preso parte anche gli esponenti della chiesa Ortodossa di Russia, un segno di apertura dopo il mancato viaggio di Giovanni Paolo II a Mosca. Quindi, nel pomeriggio, il primo vero momento di confronto nel padiglione 20 della Fiera del Mediterraneo. Dopo il saluto delle istituzioni siciliane, il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro, il presidente della Assemblea regionale Siciliana, Guido Lo Porto, il presidente della Provincia, Francesco Musotto e il sindaco del capoluogo siciliano, Diego Cammarata, � stato letto il messaggio di Giovanni Paolo II. �Ad Assisi nello scorso gennaio - ha ricordato il Pontefice - ebbi a dire che occorre diradare le nebbie del sospetto e dell'incomprensione. Ma le tenebre non si dissipano con le armi, si allontanano accendendo fari di luce e proprio a Palermo uno di questi fari di luce � stato acceso per illuminare tutta l'area del Mediterraneo, luogo di coabitazioni tra religioni e culture ma anche teatro di vivaci incomprensioni e di conflitti cruenti. Salga da Palermo un nuovo appello perch� tutti, responsabilmente si impegnino per la giustizia e l'autentica solidariet�. Il valore del dialogo � stato fortemente ribadito anche da Andrea Riccardi. �Dopo l'undici settembre si pensava che il dialogo tra culture fosse morto. Ma lo spirito del dialogo non � finito. Questo spirito � stato definito lo spirito di Assisi: cio� dialogo tra religioni e ricerca della pace nella convinzione che, dal profondo di ogni tradizione religiosa, salga genuino, seppure per percorsi diversi, il messaggio di pace�. �Questo nostro incontro - ha concluso Riccardi - che vede davvero coinvolgere tutte le religioni nel nome della pace, per sciogliere tante radici di violenza, si concluder� un giorno, il 3 settembre, che � un ricordo triste e importante per la storia di Italia: il ventesimo anniversario dell'assassinio del generale Dalla Chiesa e di sua moglie. Quell'evento ci ricorda che non c'� grande impresa senza sacrificio. L'evento ricorda che uomini e donne possono fermare la violenza per costruire un mondo migliore�. A concludere gli interventi il forum su �Pace, religione e guerra�, moderato da Sergio Zavoli con Walter Casper della Santa Sede, Ren� Samuel Sirat della conferenza dei Rabbini d'Europa e Mohammed Amine Smaili, teologo musulmano.

IL SINDACO

�Il dialogo vinca sui conflitti�

�La presenza nella nostra citt� di esponenti di rilievo provenienti da ogni parte del mondo offre un'opportunit� irripetibile per approfondire un argomento che interessa il mondo intero. Il tentativo di affrontare con il dialogo e non con il conflitto i temi della cultura e della religione. Quando questo obiettivo non viene raggiunto la soluzione cui si ricorre troppo spesso � la violenza�. Sono le parole del sindaco di Palermo Diego Cammarata, intervenuto questo pomeriggio, ai lavori del meeting delle religioni. �La nostra citt� - ha detto il sindaco - conosce la violenza, afflitta, come � stata, dalla presenza della criminalit�. Afflitta ma non piegata. A Palermo lo Stato ha vinto e anche se la mafia non pu� dirsi sconfitta � sempre vero che la citt� ha saputo rispondere�. A questo punto Cammarata ha ricordato Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e don Pino Puglisi, quali esempi di forza nella lotta contro la mafia. �Palermo non si � mai arresa e oggi guarda al futuro convinta che il suo patrimonio di cultura, arte e storia possa costituire il mezzo per affermare il proprio diritto a essere una citt� libera. Libera dalla violenza della mafia ma anche dal cinismo politico e dalla demagogia. Soltanto attraverso il dialogo si pu� cercare di raggiungere risultati di sviluppo, progresso e civile convivenza�