Comunità di S.Egidio


 

02/09/2002

Radio Vaticana - GR ore 14.00 - 1 settembre 2002
Uomini e Religioni di tutto il mondo a Palermo,
con la Comunita� di Sant�Egidio
per promuovere il dialogo e la pace

- Con noi, Mario Marazziti -

 

Rappresentanti delle Chiese cristiane e delle grandi religioni, esponenti delle culture, uomini e donne in cerca di pace, sono riuniti da oggi e fino al 3 settembre a Palermo per �Religioni e culture tra conflitto e dialogo�, 16ma edizione dell�Incontro interreligioso mondiale organizzato dalla Comunit� di Sant�Egidio. Lo segue per noi Francesca Sabatinelli:

Le macerie delle stragi dell�11 settembre non hanno seppellito il dialogo. Andrea Riccardi, fondatore della comunit� di Sant�Egidio, risponde cos� a chi in qualche modo potrebbe definire ingenuo chi, dopo gli attentati dello scorso anno, continua a ripetere che la via della pacificazione passa attraverso il confronto tra islam e occidente. E in effetti i numeri di questo 16mo incontro qui a Palermo non smentiscono Riccardi. Oltre 450 gli ospiti, un numero mai raggiunto nelle edizioni precedenti. Tra loro massimi rappresentanti delle Chiese cristiane, dell�ebraismo, dell�islam e di altre fedi, nonch� esponenti della cultura, della politica, dei media di diversi Paesi del mondo, riuniti qui per rispondere alla richiesta degli organizzatori: individuare nuove vie praticabili di incontro e di impegno comune per la pace, attraverso il confronto, la preghiera, lo scambio. Senza dubbio � una scommessa ma, dice Riccardi, non posso rassegnarmi allo scontro islam-occidente.

Dopo l�incontro di Barcellona l�anno scorso, e dopo l�11 settembre, si riparte da Palermo, citt� scelta perch� crocevia di razze e di religioni. Lo ha ribadito il cardinale arcivescovo della citt�, Salvatore De Giorgi, nel corso della messa di questa mattina, in una gremitissima cattedrale. Critico il cardinale, in piena sintonia con il presidente del Consiglio metodista mondiale, il nigeriano Sunday Mbang, nei confronti di chi ricerca una vita facile, il benessere materiale. Entrambi hanno invitato gli uomini ad accettare il sacrificio che comporta mettersi al servizio del Signore, vera missione dei cristiani ai quali De Giorgi ha chiesto di avanzare verso l�unit�. Sar� il dialogo ecumenico, ha spiegato, a favorire quello con le altre religioni.

Le tavole rotonde saranno inaugurate domani, da quella che cercher� di rispondere ad un grave interrogativo, se dopo l�11 settembre � inevitabile un conflitto di civilt�, si proseguir� poi con i temi pi� caldi: la questione israelo-palestinese, l�Africa, la cultura della violenza e le religioni, l�immigrazione. Si parler� anche di perdono, di riconciliazione e di mafia, a venti anni esatti, il 3 settembre, dall�uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Mario Marazziti, portavoce della Comunit� di Sant�Egidio.

R. - Qui il dialogo non solo sembra possibile, ma non � un�iniziativa delle anime belle, � una necessit� che emerge dalle grandi religioni mondiali, e che d� un�indicazione per il presente e per il futuro, per svuotare questi grandi forzieri di odio e di diffidenza che si stanno accumulando. Qui avremo per il Medio Oriente, anche per creare dei ponti, un ministro israeliano, Dan Mary Dor, e Musheib, che � una grande personalit� palestinese culturale, e non solo culturale. Abbiamo una straordinaria rappresentanza musulmana da varie parti del mondo, e anche ebraica. A questo punto non ci si parla in tante parti del mondo, e non ci si parla in Medio Oriente, ma si viene volentieri qui a parlare. Io credo che sia un bisogno reale, sia un filo che rimane aperto, anche un filo ecumenico: abbiamo la Chiesa di Grecia, che in genere non partecipa a questi incontri; abbiamo il Patriarcato di Mosca; e sappiamo le difficolt� che ancora sussistono da parte della Chiesa cattolica e da parte del Patriarcato di Mosca. Questo fatto, che il dialogo si faccia qui, mostra come sia l�unica via.

D. � Terrorismo, Medio Oriente, e uno sguardo, ovviamente, su Johannesburg �

R. � A Johannesburg ci sono grandi difficolt�. Il mondo � in difficolt�. Si ha paura di dare delle regole che diano pi� speranza al Sud del mondo in tempi brevi. Il mondo � vincolato al proprio stile di vita e ha paura di rinunciare rapidamente, troppo rapidamente, e in maniera miope, al proprio stile di vita, ma � impossibile mantenerlo per se stessi e per tutti nel medio e nel lungo periodo. Noi cerchiamo di rimuovere almeno alcune delle difficolt� che sono a Johannesburg. Al centro del Meeting di Palermo soprattutto l�ambiente, il problema degli immigrati, e quindi della povert� in Africa. C�� grande sintonia nei temi. Ci auguriamo di dare un contributo anche da qui.

Nel pomeriggio l�inaugurazione, presieduta dal cardinale Etchegaray. Dopo la lettura del messaggio del Papa, seguiranno gli interventi di Riccardi, dello storico polacco Geremek, del presidente del Burundi Buyoya e un forum moderato da Zavoli, con il cardinale Kasper, il rabbino Sirat ed il teologo musulmano marocchino Smaili.

Francesca Sabatinelli