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02/09/2002 |
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1 settembre: Il dialogo, la ricerca dell'incontro fino all'ultimo, rimane risorsa indispensabile per una civilt� della convivenza. Certo, �dopo l'11 settembre essere pessimisti � pi� facile�. Tuttavia, osserva Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunit� di Sant'Egidio, anche se il pessimismo sembra razionale, non � ragionevole. �Il vecchio mondo � finito: ma � ancora iniziato il nuovo? In tanti ci dicono: che senso ha continuare il dialogo e questi incontri?�: cos� Andrea Riccardi si � rivolto alla gremita assemblea inaugurale dell'incontro internazionale �Religioni e Culture tra Dialogo e Conflitto�, a Palermo fino al 3 settembre. �Ci sono tanti motivi per essere pessimisti, non solo gli scenari internazionali, ma anche lo spaesamento di tanti uomini e donne, il senso di insicurezza. Nel vuoto si afferma il consumismo. Su un muro di Firenze, citt� raffinata, si pu� leggere "non pensare, consuma!". Su tante strade del mondo c'� troppo odio e paura: � facile imboccare la via della violenza.� Secondo Riccardi, il cammino iniziato ad Assisi 1986 ha reso le diverse tradizioni religiose pi� consapevoli che nell'arroganza e nell'aggressivit� si nasconde un'intrinseca debolezza. �La nostra forza interiore sa indicare la via del bene, anche nei momenti difficili. Agli inizi del 2002 Giovanni Paolo II ha invitato i leader religiosi ancora una volta ad Assisi, per ribadire la centralit� del dialogo in tutte le religioni.� Incontrarsi vuol dire non eludere i problemi. Riccardi, tracciando un ideale legame tra la violenza della guerra e le tante forme di violenza che costringono intere popolazioni a vivere nella paura, ha quindi ricordato che non solo il primo settembre � l'anniversario dell'inizio della seconda guerra mondiale, ma che il prossimo 3 settembre si celebra il ventesimo anniversario dell'assassinio del ge. Dalla Chiesa. �Con lui ricordiamo il sacrificio di tanti uomini e donne: Falcone, Borsellino, Padre Puglisi e i tanti che hanno resistito al male in nome della libert� e della democrazia�. Per Riccardi, il secolo che si � concluso ha reso gli uomini maggiormente consapevoli della propria responsabilit� verso il mondo, verso gli altri. Questo processo ha cambiato nel profondo il modo di essere delle diverse comunit� religiose: �esterno non vuol dire estraneo. Come sarebbe il mondo senza il dialogo? Come sarebbe il mondo senza gli altri? Nessun uomo � un'isola�. La profezia di un mistico cristiano � oggi una realt�. Riccardi ha infine ricordato i molteplici segni che invitano alla speranza: la pace ormai stabile in Mozambico, il fruttuoso dialogo in paesi di convivenza islamo-cristiana come Libano e Costa d'Avorio, il lungo e importante cammino di integrazione dell'Unione Europea e quello appena iniziato dell'Unione Africana.
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