Comunità di S.Egidio


 

03/09/2002

Seconda giornata del raduno internazionale delle
religioni voluto dalla Comunit� di Sant'Egidio.
Dibattiti in teatri e cinema, qualche sala vuota.

Caftani, tonache e turbanti invasione in nome della pace
Polizia davanti agli alberghi e alle parrocchie

 

�Chi canta stasera, Gigi D'Alessio?�, domanda un ragazzo, incantato davanti al gran palco di piazza Politeama, dal quale stasera si lever� alto l'appello alla pace, evento conclusivo del meeting mondiale di Palermo su "Uomini & religioni" organizzato dalla comunit� di Sant'Egidio. Tre giorni fitti di incontri, segnati da dibattiti culturali e da momenti di preghiera, durante i quali per le strade del centro di Palermo si sono incrociati, in una sfilata di tutte le razze, i sai arancioni dei monaci buddisti, i turbanti dei rappresentanti della comunit� sikh, capi religiosi coi caftani colorati del Mozambico, ebrei, musulmani, gli ortodossi di Mosca e della Grecia. In tutto, a rilanciare il dialogo e la preghiera nel mondo, ricordando l'11 settembre, a Palermo sono arrivati 450 ospiti stranieri, e pi� di 2 mila rappresentanti della comunit� di Sant'Egidio provenienti dall'Italia, da tutta Europa e dall'Africa.

In stile �vertice Onu�, questa volta, oltre alla zona offlimits alle auto e ai pres�di di polizia davanti ai sei alberghi che ospitano gli ospiti stranieri, con l'hotel delle Palme in testa occupato al gran completo e sede dei banchetti di lavoro della mattina, a essere protetti come fortini sono state anche otto parrocchie, che ieri pomeriggio hanno ospitato incontri aperti alla citt�, e un gruppo di istituti religiosi, attrezzati per dare accoglienza ai delegati. Una gara di solidariet� che ha visto partecipare i bocconisti di San Martino, la casa diocesana di Monreale oltre a quella di Palermo, il convento di Baida. All'unico capo di Stato presente, il presidente della Repubblica del Burundi, Pierre Buyoya, � stata assegnata una suite esclusiva a Villa Igiea.

Palermo, distratta e ancora spopolata, ha risposto con discrezione all'iniziativa. Dopo le tremila e pi� presenze di pubblico all'inaugurazione di domenica alla Fiera del Mediterraneo, anche il bilancio della seconda giornata ha registrato - dicono soddisfatti gli organizzatori - la partecipazione della gente agli otto forum organizzati in contemporanea in teatri e cinema, con scrittori e religiosi a confronto. �Le sale erano quasi tutte piene e c'erano anche molti palermitani. � per noi un successo lanciare da Palermo una preghiera di pace che toccher� tutto il mondo�, dice Renzo Messina, della comunit� palermitana di Sant'Egidio, che ha cominciato a diramare gli inviti nei giorni del Festino di Santa Rosalia, con un volantinaggio durante la processione per la patrona. Un tam tam un po' in sordina che � proseguito nelle parrocchie e che ha coinvolto, attraverso la Conferenza episcopale, le diocesi siciliane.

In pochi sono giunti agli incontri del pomeriggio, aperti a tutti. Al Don Orione, a sentire la storia di Alexander Ogorodnigkov, ex dissidente sovietico, presidente dell'Unione cristiana democratica russa, alle 18,30, c'erano solo tre persone. �Sono qui per curiosit�, ho saputo di questo incontro a Messa ma non so chi partecipa�, dice Giuseppe Fontana, 22 anni, studente di Ingegneria. Francesco Zangara, pensionato, ha seguito in mattinata il dibattito alla Sala degli specchi del teatro Politeama: �Messaggi importanti, come quello che alla base della pace c'� sempre la preghiera. Non capisco per� come mai di questo meeting non parli nessuno�. Solo parrocchiani anche a Regina Pacis, ad ascoltare Tep Vong, patriarca dei monaci buddisti cambogiani. �Questa citt� - ringrazia lui - � molto bella, siamo contenti della vostra accoglienza�.

I 450 ospiti stranieri sono stati accompagnati dai componenti della comunit� di Sant'Egidio, mobilitati come traduttori, autisti e tuttofare, chiamati a coniugare impegno religioso e vacanze. �Le nostre ferie vogliamo impiegarle cos�, perch� la vocazione alla preghiera e l'impegno nei confronti dei poveri contraddistingue la nostra vita di tutti i giorni�, dice Gaetano Marino, 40 anni, infermiere romano. E cos� c'� chi � venuto una settimana prima del summit per visitare la Sicilia e i suoi tesori d'arte. Come Manuela Dogliatti, 31 anni, educatrice, della comunit� di Sant'Egidio di Genova: �Ho conosciuto Palermo dopo la morte di Falcone e Borsellino. Penso che una citt� simbolo abbia bisogno di momenti di dialogo e di amicizia come questi�.

Ma il tour religioso ha offerto anche momenti di mondanit�, come il ricevimento di ieri sera alle terrazze del Charleston, offerto dal presidente della Regione Cuffaro. Stasera si chiude con un buffet sulle terrazze della comunit� diocesana di Baida.

Antonella Romano