Comunità di S.Egidio


 

03/09/2002

Giornalismo in crisi
Guerra e media, quante cose non dette

 

PALERMO. La guerra dei media, o meglio la guerra nei media. Un rapporto strettissimo quello tra conflitti e informazione, �dai tempi di Napoleone� ricorda Mario Marazziti della Comunit� di Sant�Egidio. Un rapporto che oggi per� soffre di troppe omissioni, secondo i relatori del convegno organizzato sul tema, �Della guerra del Golfo non abbiamo visto niente, ci hanno raccontato quello che hanno voluto� dice Antonio Ferrari, inviato del Corriere della Sera. E Francois Regis Hutin, presidente di �Ouest France�, ricorda il conflitto in Cecenia, �sparito dalle pagine dei giornali dopo che la Russia ha aderito all�alleanza contro il terrorismo�. Conflitti fantasma, come quello in corso in Congo �con sei eserciti regolari In campo - ricorda Marazziti - tanto da poter essere paragonato alla Prima guerra mondiale�.

Ma sui giornali, sempre pi� omologati, i temi �scomodi� spariscono. Eppure ai media �la guerra piace� concordano i relatori, che hanno paragonato i mezzi d�informazione a kamikaze chiamati ad alimentare continuamente ogni conflitto, con una telecamera per fucile. �Nel mondo le maggioranze dialoganti sono superiori alle minoranze che si scontrano - dice il condirettore responsabile del Giornale di Sicilia, Giovanni Pepi -, ma un evento di pace come questo di Palermo, sui media ha meno visibilit� di qualche vetrina rotta nel corso di un summit�.

Un giornalismo in crisi, che �perde la fiducia della gente� dice il vicedirettore de �La Vanguardia�, Enric Juliana. �Sparisce la figura del reporter - dice Ehud Yaari, della tv israeljana - si afferma quella del giornalista impiegato�.