Comunità di S.Egidio


 

03/09/2002

A Palermo esponenti di varie fedi discutono le prospettive che si aprono nei rapporti fra i popoli dopo l�11 settembre
�Lo scontro di civilt� non � inevitabile�

 

PALERMO - Il dopo 11 settembre e il conflitto di civilt�. Lo scontro tra Occidente e Islam � un destino oramai inevitabile ed � corretto parlare di conflitto di civilt�? Gli effetti del dopo 11 settembre hanno percorso molti dei 16 dibattiti in programma ieri, ma hanno avuto un momento di particolare approfondimento nel dibattito il quale hanno partecipato il teologo mussulmano turco Mehmet Aydin, l�ex rappresentante speciale Onu in Kosovo e militante umanitario Bernard Kouchner, il rappresentante della Santa Sede all�Onu, arcivescovo ,Diarmuid Martin, Gianni Riotta condirettore de La Stampa, il politologo statunitense David Smock e il giornalista libanese arabo cristiano Ghassan Tueni. Dal confronto � emerso che non � possibile ricorrere a letture schematiche e semplificate della realt�. Non � accettabile un�informazione strumentalizzata che alimenta senza riscontri un clima di paura e di insicurezza.

Non ci si deve rassegnare all�idea del conflitto e della guerra come unica risposta alle tensioni internazionali. Ma il no pi� netto e �senza equivoci� alla teoria del conflitto di civilt� � giunto dall�arcivescovo Diarmuid Martin. Si � dichiarato convinto che un�altra sia la via per costruire una pace vera e duratura: �Le differenze vanno affrontate con uno spirito che favorisca la convivenza pacifica tra le persone e le culture �. il diplomatico della Santa Sede ritiene necessaria una risposta ferma al terrorismo, ma sottolinea gli aspetti nuovi di questa guerra che, per essere efficace �deve avere come obiettivo l�affermazione dello stato di diritto�. L�Occidente, quindi, deve rinunciare alla tentazione di imporre le proprie soluzioni. Piuttosto deve puntare a favorire la creazione di comunit� sostenibili che facciano propri i valori fondamentali della convivenza umana. Quindi, se si ha come obiettivo - afferma monsignor Martin - �non soltanto quello di bloccare un nemico, ma di favorire un� equa convivenza tra persone, popoli e diverse culture� � necessario ricorrere a strumenti diversi da quelli della guerra tradizionale. �Non sono adeguati n� la violenza in s�, n� la dimostrazione di una superiorit� militare, ne i patti pragmatici della real politik. Potrebbero addirittura provocare effetti opposti�.

L�arcivescovo ha cos� riaffermato la distanza del Vaticano dalle scelte passate e recenti dell�amministrazione Bush, compreso l�intervento militare contro l�Irak. Per il diplomatico della Santa Sede la lotta al terrorismo internazionale va condotta affrontando i temi dell�equit� e della ingiustizia sociale. Ha quindi sottolineato conte scelta �incoerente� dell�Occidente le misure di protezionismo commerciale che danneggiano le economie dei paesi in via di sviluppo. �Ma se il nostro privilegio non � negoziabile, non sar� possibile vincere questa battaglia� ha affermato.

�Le civilt� non sono monolitiche e le generalizzazioni sono nocive alla comprensione della realt� ha affermato il teologo islamico Aydin per il quale �le tensioni sono interne alle civilt� e tra le civilt�. Vi � un intreccio di responsabilit� - ha spiegato - quando i governanti islamici trascurando di risolvere i problemi sociali che affliggono i loro popoli preferiscono scaricare le loro responsabilit� sull�Occidente che, da parte sua, ha fatto poco per risolvere il dramma palestinese, ma che per interessi economici, ha tollerato regimi islamici oppressivi e antidemocratici�.

Gianni Riotta preferisce parlare di scontro tra tolleranza e intolleranza. Si dice convinto che l�Europa non debba lasciare soli gli USA nella battaglia contro il regime di Saddam. Per l�intellettuale libanese Ghassan Tueni �1�11 settembre non � la fine della storia, n� il principio di un�altra. La guerra contro il terrorismo, descritta come una Crociata, non � un atto di maggiore civilt� rispetto all�attacco alle Twin Towers�. Tueni afferma che �perch� si possa parlare di conflitto di civilt�, bisognerebbe attribuire ad Al Qaeda e a Taleban il diritto di rappresentare la cultura, la filosofia e il modello di governo islamici�. �Sappiamo - continua Tueni - che i terroristi afghani di Bin Laden adesso stanno operando in Algeria e altrove, e non contro l�America e la civilt� occidentale, ma per distruggere le Societ� mussulmane alle quali sono estranei�.

Al convegno di Palermo � stata annunciata una risposta ai gravi fenomeni di antisemitismo che si sono manifestati recentemente in Europa. La Comunit� di Sant�Egidio insieme alla Comunit� ebraica italiana, organizzer� per il 16 ottobre -anniversario della deportazione di mille ebrei romani avvenuta nel 1943 - un convegno internazionale sull�antisemitismo. Lo hanno annunciato Mario Marazziti, portavoce ufficiale della Comunit� e Amos Luzzatto, presidente delle Comunit� ebraiche italiane.

Roberto Monteforte