sulla Terra Santa dove la violenza pare inarrestabile (L'Osservatore Romano - 03/09/2002)"> Comunit� di Sant'Egidio - Rassegna stampa
Comunità di S.Egidio


 

03/09/2002

Messaggio per l'incontro internazionale di preghiera per la pace a Palermo
La luce dello "Spirito di Assisi" si irradi in particolare
sulla Terra Santa dove la violenza pare inarrestabile

Religioni e culture diverse a confronto in un clima segnato dalla preghiera

 

Si � iniziato domenica 1� settembre, il XVI Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace sul tema "Religioni e Culture tra conflitto e dialogo", organizzato a Palermo dalla Comunit� di sant'Egidio. Il Santo Padre per l'occasione ha fatto pervenire al Cardinale Roger Etchegaray, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, un messaggio nel quale ricorda innanzitutto l'incontro del 27 ottobre del 1986 "quando per la prima volta invitai i rappresentanti delle Chiese, delle Comunit� cristiane e delle grandi religioni a pregare per la pace, l'uno accanto all'altro". A partire da allora, "quasi prolungando lo "Spirito di Assisi", si � continuato, anno dopo anno, ad organizzare queste riunioni di preghiera e di comune riflessione". "Ringrazio - prosegue il Papa - la Comunit� di sant'Egidio per il coraggio e l'audacia con cui ha ripreso lo "Spirito di Assisi"". Da Palermo - auspica - si irradi ora la luce di quello "Spirito di Assisi" "su tutta l'area del Mediterraneo" e in particolare sulla "Terra Santa, precipitata in una spirale che pare di violenza inarrestabile".


Cos� diversi, eppure cos� vicini e cos� uniti: ad assistere alla straordinaria processione offertoriale multietnica, vissuta con canti e danze lungo la navata centrale della Cattedrale di Palermo gremita da migliaia di persone di ogni et�, di ogni razza, di ogni colore, � parsa evidente l�esigenza dell�unit� dei cristiani e pi� viva che mai la certezza che la pace frutto del dialogo, dell�incontro, della comprensione, � un dono troppo grande per essere mortificato da conflitti di qualsiasi natura. L�incontro internazionale sui temi della pace promosso a Palermo dalla Comunit� di sant�Egidio ha preso avvio cos�, con le tante voci diverse di chi ha raggiunto la Sicilia come costruttore di pace.


La Celebrazione Eucaristica nella cattedrale di Palermo

La Cattedrale del capoluogo dell�isola ha ospitato la celebrazione eucaristica presieduta domenica 1� settembre, memoria di sant�Egidio, dal Cardinale Arcivescovo Salvatore De Giorgi, insieme a 12 Cardinali e 40 Vescovi provenienti da tutto il mondo, alla presenza dei rappresentanti delle Chiese e delle comunit� cristiane presenti a Palermo in questi giorni di incontro e dialogo. Nell�omelia il presule ha ringraziato facendosi interprete di quel sogno antico che � l�unit� dei cristiani, che in occasione dell�incontro palermitano s� � riproposto al mondo.

�Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso�, riproponeva il Vangelo di Matteo, prendendo spunto dal quale il Cardinale De Giorgi ha sottolineato come sia indispensabile impegnarsi per realizzare una societ� che metta al centro l�uomo e la sua capacit� di dialogo e di incontro diretto, senza sovrastrutture: �Una societ� che antepone all�uomo l�edonismo, il denaro, i falsi miti, � una societ� condannata a rimanere chiusa, sempre pi� povera�.


Alla sequela di Cristo all�insegna della sua Croce

Per l�Arcivescovo di Palermo vale invece la pena di �rischiare�, di essere �anticonformisti�: �Mettendoci umilmente alla sequela di Cristo all�insegna della sua Croce gloriosa, segno massimo dell�amore d� Dio per noi e dei nostro vicendevole amore comandato dal Signore, tutti noi cristiani possiamo avanzare pi� agevolmente e pi� serenamente sulla via verso l�unit�, chiesta da Ges� come dono al Padre nella preghiera sacerdotale. Guidati dalla Croce di Cristo, camminiamo insieme verso questo traguardo difficile ma non impossibile, sorretti dalla preghiera comune, che � l�anima dell�intero movimento ecumenico, e animati dal dialogo, che � scambio non solo di idee ma di doni, nella fedelt� integrale a quanto il Signore ci ha rivelato, nel superamento di pregiudizi, di antagonismi e d� conflitti, e nella attiva e concorde collaborazione nel campo sociale e culturale, per difendere la dignit� dell�uomo, promuovere il bene della pace e debellare le antiche e nuove povert� che dilagano nel mondo. Cos� inteso - ha concluso il Cardinale De Giorgi - il dialogo ecumenico favorir� anche quello con le altre grandi religioni, che noi salutiamo sempre con grande rispetto, in quella sintonia di sentimenti che, secondo lo spirito di Assisi, anima e caratterizza - per collaudata esperienza - gli incontri della Comunit� di sant�Egidio�. Gli ha fatto eco il Reverendo Sunday C. Mbang, Presidente del Consiglio Metodista Mondiale, il quale in lingua inglese ha detto: �Il benessere materiale, le propriet� terrene, il potere, non porta no la salvezza. Esse non danno neanche la felicit� e la pace agli uomini; solo la fede comune in Ges� Cristo porta con s� questi doni�.


Alla ricerca del dialogo in uno sforzo comune

Si rinnova da Palermo, quindi, l�impegno alla ricerca di un dialogo che non � solo confronto, ma che invece � sforzo comune di comprensione e di realizzazione di percorsi pi� ampi lungo le vie della pace. Lo hanno sottolineato i 465 rappresentati delle fedi religiose del pianeta riuniti, insieme ad al tre 3.500 persone, nel grande padiglione della Fiera del Mediterraneo che ha ospitato l�assemblea inaugurale dell�incontro presieduta dal Cardinale Roger Etchegaray.

�Il simbolo dell�arcobaleno del primo incontro realizzato ad Assisi nel 1986 per volere di Giovanni Paolo Il - ha detto il Cardinale - � diventato in questi anni il colore del dialogo, un augurio affinch� questo incontro sia l�occasione per riscoprire nuovi cammini praticabili di dialogo e di impegno per la pace nel mondo�. Lo spirito di Assisi prosegue passando per la Sicilia, non ha mancato di sottolinearlo il Pontefice che da Castel Gandolfo ha inviato un messaggio carico di aspettative per l�esito dei lavori.

Lo �spirito di Assisi�: �Dopo l�ultimo nostro incontro a Barcellona e dopo i tragici fatti dell�11 settembre - ha dichiarato il fondatore di sant�Egidio, Andrea Riccardi - ci si � sentiti rivolgere la domanda: non � finita la stagione del dialogo? A che serve il dialogo tra culture, popoli, religioni? Ci si chiede come possiamo difenderci meglio, che senso ha continuare con gli incontri sul dialogo? Ma lo spirito di dialogo non � finito, anzi dopo l�11 settembre il nostro impegno si � ulteriormente rafforzato�.


Un clima di comprensione tra mondi religiosi diversi

Riccardi ha pi� volte sottolineato come gli incontri di dialogo abbiano in questi anni creato un clima di comprensione tra esponenti di mondi religiosi diversi e storicamente lontani e come il dialogo stesso sia una proposta che sorpassa �le frontiere del mondo religioso e che si fa metodo di ricerca per la pace�. �L�avvicinamento, la mutua conoscenza, il dialogo, l�invocazione religiosa della pace, sono oggi pi� necessari di ieri. Certo, il dialogo non � per noi l�illusione che siamo tutti uguali e interscambiabili - ha concluso Riccardi - perch� il dialogo � consapevolezza della diversit�. Eppure, vedendo qui i rappresentanti di tante chiese cristiane, di tante grandi religioni mondiali, ci viene in mente come non sia poco quel lo che si ha in comune�.

�� difficile accettare che il rispetto del pluralismo riguardi anche il campo della fede - ha poi ricordato lo storico polacco Bronislaw Geremek -. La tentazione del fondamentalismo intollerante delle differenze pu� attecchire sul terreno di tutte le religioni, bench� nessuna religione, e certamente nessuna delle grandi religioni monoteiste, proclami oggigiorno di essere fondamentalmente contraria alle altre. Ma se la tentazione si concretizza e fa adepti, allora appaiono inevitabilmente minacce su scala mondiale, perch� ogni religione ha vocazione universale. Bisogner� dunque che siano le religioni stesse ad opporsi senza equivoci a tali tentazioni, e che non temano una riflessione autocritica�.


Il confronto tra diverse etnie

Il dialogo come antidoto a pericolose derive, quindi. In tal senso l�intervento del Presidente della Repubblica del Burundi Pierre Buyoya, che ha parlato del difficile confronto tra etnie all�interno dello stesso Paese: �Per secoli non ci sono mai stati conflitti etnici o comunitari tra Hutu e Tutsi in Burundi - ha spiegato Buyoya - ma il conflitto etnico � nato dal sistema coloniale, che ha teorizzato le differenze tra i gruppi a scapito delle somiglianze e ha diviso gli uni dagli altri per poter meglio dominarci�. Il Presidente Buyoya ha ricordato che il processo di pace in Burundi � nato sotto gli auspici della Comunit� di sant�Egidio, e ne ha poi delineato le quattro principali tappe: in primo luogo il riconoscere l�esistenza di un conflitto tra Hutu e Tutsi, a lungo negato nel Paese; quindi il riunire i protagonisti intorno ad un tavolo negoziale; poi accettare un dibattito contraddittorio, che tenesse conto apertamente delle divisioni politiche ed etniche del paese; infine l�applicare dell�accordo di pace, non solo con una negoziazione permanente ma anche radicandolo nella coscienza del popolo.

L�incontro di Palermo si prepara adesso a vivere la fase centrale e pi� delicata, proprio quella del dialogo e dell�incontro: 24 forum sui temi pi� scottanti del nostro tempo con l�aggiunta di altri 5 forum ospitati in altrettante parrocchie palermitane e 2 forum in provincia, per un confronto con la gente e tra la gente, per comprendere anche come la citt� di Palermo ha non solo atteso ma anche preparato questo incontro. E a Palermo sono giunti anche i 120 ragazzi della �Carovana della Pace� partita nei giorni scorsi da Matera, (dove la Comunit� di sant�Egidio � �cittadina onoraria�): un viaggio scandito da incontri con altri ragazzi per riaffermare, attraverso la musica e le canzoni scritte da questi giovani autori, che nella vita di ogni giorno � possibile vivere insieme tra persone diverse. �E scoppiata la pace� � il titolo di una de le canzoni composte dai ragazzi della carovana: �Il mio sogno - dice Luciano, 17 anni, di Roma, una delle �voci� del gruppo - � di poter aprire una mattina il giornale e leggere a tutta pagina �� veramente scoppiata la pace��.

Luigi Perollo